La guardia di finanza di Palermo sequestra 5 chili di tabacchi lavorati esteri
Fermato e denunciato un cittadino italiano proveniente da Tunisi
Palermo - I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo, di concerto con i funzionari del locale Ufficio delle Dogane, nel corso di attività ispettiva svolta presso la cosiddetta area “Extra - Schengen” del porto - riservata ai controlli di persone, veicoli e merci provenienti dall’estero - hanno sequestrato 5 Kg di tabacchi lavorati esteri di contrabbando. La merce era nella disponibilità di un cittadino italiano appena sbarcato dalla nave “Catania” proveniente da Tunisi.
All’atto del controllo i Finanzieri, insospettiti dal comportamento del passeggero, hanno deciso di approfondire le ricerche all’interno del veicolo a bordo del quale lo stesso viaggiava procedendo ad un’accurata ispezione che ha consentito di trovare 10 involucri contenenti tabacco (da 500 gr. cadauno) della marca “Mazaya”, abilmente occultati all’interno del filtro dell’aria del motore, per un totale di 5 chili di tabacchi lavorati esteri introdotti nel territorio nazionale in contrabbando, prontamente sequestrati.
I militari dopo aver accertato che a carico del soggetto gravavano altre contestazioni della specie, hanno denunciato l'uomo per contrabbando, in ragione della reiterazione dell’illecito.
L’attività di servizio si inquadra nell’ambito della costante azione di controllo economico del territorio assicurata dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Dogane a contrasto dei traffici illeciti che, attraverso gli spazi doganali, interessano il territorio nazionale.
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Casteldaccia - Ancora i finanzieri ma di Bagheria, hanno invece sequestrato all'interno di un negozio gestito da cinesi a Casteldaccia: Dduecentodieci prodotti elettrici tra cui lampade led, luci natalizie, altoparlanti, videocamere/monitor per autovetture, kit di video sorveglianza ed altro materiale elettrico di uso domestico.
Gli oggetti non erano conformi agli standard di sicurezza previsti della normativa vigente, in quanto privi della documentazione tecnica e degli estremi identificativi dell’importatore, nonché riportanti istruzioni per l’uso non in lingua italiana. Il titolare dell’esercizio è stato segnalato alla competente Camera di Commercio per l’irrogazione di una sanzione amministrativa che va da un minimo di 10.500 euro fino ad oltre 31.500 euro.
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