Trapani Oggi

La Lettera del Vescovo Pietro Maria Fragnelli ai fedeli della Diocesi di Trapani - Trapani Oggi

Trapani | Cronaca

La Lettera del Vescovo Pietro Maria Fragnelli ai fedeli della Diocesi di Trapani

09 Marzo 2020 14:56, di Redazione
visite 2753

Emergenza coronavirus: Le disposizioni del vescovo di Trapani

Carissimi fedeli laici, carissimi sacerdoti e diaconi, carissimi consacrati e consacrate!

            Con affetto di padre vi scrivo questa lettera nei giorni difficili che la nostra Diocesi sta affrontando, insieme a tutto il Paese e al mondo intero.       Papa Francesco ci insegna che “lo Spirito sblocca gli animi sigillati dalla paura”. Quante paure si sono impadronite di noi! Tanti i cambiamenti imposti nel giro di poche settimane, con un crescendo che sbarra i sentimenti, blocca le abitudini e svuota le strade. Il senso di disorientamento diventa più forte della voglia di ribellarsi alla paura. Eppure non siamo scoraggiati!

            Con Sergio Mattarella, nostro corregionale a capo della Repubblica, anche noi siamo convinti che “supereremo la condizione di questi giorni”. Per questo siamo vicini ai sanitari impegnati in un lavoro senza paragoni e incoraggiamo lo sforzo di rendere disponibili persone e mezzi nelle sedi ospedaliere e in ogni forma di aiuto specifico nel nostro territorio.

            Da parte nostra prendiamo sul serio la verifica del nostro comportamento personale confidando nell’efficacia del decreto del Governo italiano e nelle indicazioni di scienziati ed esperti per contenere la diffusione del contagio. Accettiamo, perciò, volentieri di modificare alcune abitudini di vita. L’emergenza chiede il contributo di tutti, piccoli e grandi. In particolare siamo vicini alle famiglie siciliane divise tra nord e sud: nuovi sacrifici, non solo affettivi, sono a loro richiesti per tenere insieme da un lato il bene della comunità familiare e dall’altro il bene comune del Paese. Siamo convinti che gli ammalati e i familiari delle persone decedute con questo morbo “ci appartengono”: siamo loro vicini con l’affettuosa solidarietà e con la preghiera incessante. Per questo ci sentiamo pronti a condividere i loro drammi: vogliamo vivere l’unità di cuori e di menti come cittadini dello stesso Paese, desiderosi di promuovere – in questo drammatico passaggio storico – un vero rinnovamento delle istituzioni e della politica, della vita sociale e dello stile di comunicazione. Nello spirito delle disposizioni della Conferenza Episcopale Italiana e facendo seguito alle nostre indicazioni diocesane, mi rivolgo ora alla comunità ecclesiale tutta in questo tempo forte di Quaresima. A tutti e a ciascuno vada il mio particolare incoraggiamento alla prudenza spirituale, il cui fine è “la salvezza delle anime” (A. Rosmini). A tale scopo ricordiamoci che la salvezza delle anime deve sempre essere nella Chiesa quella legge suprema (cfr. Codice di Diritto Canonico can. 1752), che obbliga a guardare ogni epoca ed evento della storia come “parola di Dio” che tutti ci interpella in vista della vita eterna. Ai sacerdoti e a tutti i collaboratori delle parrocchie chiedo di declinare la prudenza spirituale in una saggia prudenza pastorale. Nella trasmissione della fede e nella cura dei fedeli dobbiamo unire paternità e pedagogia nello stile del Buon Pastore:

Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me.

Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici;

cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca (Salmo 22/23, 4-5).

            Noi pastori siamo padri che anche in queste ore generiamo alla fede in Cristo Gesù mediante l’annuncio del vangelo; con noi pastori ogni battezzato è chiamato alla sana e fantasiosa ricerca di proposte pedagogiche adatte all’oggi (cfr. 1Cor 4,15).

            In particolare suggerisco:

* l’apertura delle nostre chiese sia accompagnata dall’offerta di sussidi utili all’ascolto personale della Parola di Dio, alla preghiera della Liturgia delle ore, alla preghiera di adorazione davanti al Santissimo Sacramento e alla preghiera di devozione davanti alle statue e alle icone presenti nelle nostre chiese.

* Ogni comunità parrocchiale può esporre uno speciale registro per le intenzioni di preghiera che ogni fedele può chiedere e che saranno consegnate alle nostre monache di clausura.

* Incoraggio la preghiera personale e comunitaria in famiglia: in particolare la lettura della Parola di Dio e il santo rosario.

* Ogni giorno alle ore 19 vi invito a unirvi spiritualmente alla mia preghiera perché il Signore “non ci abbandoni alla tentazione, ma ci liberi dal male” (Cfr. Mt 6, 13).

© Riproduzione riservata

Ti potrebbero interessare
Altre Notizie