La piccola Elena di quattro anni ammazzata dalla madre.

Sotto choc il padre e il nonno.

Martina Patti, la donna 23enne, che ai carabinieri di Mascalucia aveva raccontato tra le lacrime del rapimento della figlia da parte di tre uomini incapucciati e forse - almeno uno di loro - armati ha confessato agli stessi carabinieri oltre che alla Procura di essere lei l'omicida della piccola Elena di nemmeno cinque anni che avrebbe compiuto a breve. Nel lungo interrogatorio non avrebbe saputo spiegare come e perchè ha commesso il delitto.
Il rapimento, a questo punto risulta chiaro, era una semplice messa in scena per coprire l'assassinio della figlia e sarebbe stato commesso senza capire quello che stava facendo. Non è riuscita a fornire una dinamica completa del delitto nè del movente. La Procura è impegnata nel predisporre il suo fermo per omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere.
Nella mattinata la donna aveva fatto ritrovare il corpo che si trovava in un fondo agricolo distante alcune centinaia di metri dalla casa in cui la piccola abitava con la madre. La denuncia è da subito apparsa piena di incongruenze agli investigatori che hanno pressato la donna fino alla confessione su dove fosse nascosto il corpo della figlia.
Sotto choc il padre della figlia e il nonno che urlando, straziato dal dolore, ha implorato di vedere per l'ultima volta la salma della 'sua' Elena. L'incredulità per questo delitto atroce e irrazionale regna sovrana, nessuno riesce a darsi una spiegazione e nessuno si poteva mai aspettare una cosa del genere dalla donna, descritta sì come molto chiusa ma questo non servirà mai a spiegare ciò che è successo.

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