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La vita e la lotta di Felicia Impastato in scena al teatro "Pardo" per l'8 Marzo - Trapani Oggi

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La vita e la lotta di Felicia Impastato in scena al teatro "Pardo" per l'8 Marzo

21 Febbraio 2018 16:00, di Redazione
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Andrà in scena giovedì 8 marzo, alle ore 21, al Teatro “Maestro Tonino Pardo” di Trapani la pièce teatrale “La madre dei ragazzi” che racconta la vita...

Andrà in scena giovedì 8 marzo, alle ore 21, al Teatro “Maestro Tonino Pardo” di Trapani la pièce teatrale “La madre dei ragazzi” che racconta la vita e la lotta di Felicia Impastato, madre di Peppino Impastato, ucciso dalla mafia. L’evento è frutto di una partnership tra il Luglio Musicale Trapanese, il Comitato delle Donne di Trapani e il Conservatorio “Scontrino” di Trapani. La Madre dei Ragazzi è uno spettacolo di e con l’attrice Lucia Sardo, per la regia di Marcello Cappelli, accompagnata da un singolare momento letterario di Giacomo Pilati e l’intrattenimento musicale degli allievi del Conservatorio. Nella pièce Lucia Sardo torna ad interpretare Felicia Impastato - che già aveva impersonato nel celebre film “I cento passi” di Marco Tullio Giordana - che si fa simbolo di tutte le donne che lottano con forza per affermarsi nella vita, per vedere riconosciuti i loro diritti ma che, purtroppo, spesso subiscono la violenza degli uomini. In scena la storia di una delle "partigiane" più determinate della "resistenza" contro la mafia, morta a Cinisi a 88 anni. Nel 1978, uccisero suo figlio Peppino con una carica di tritolo e se lei, moglie di un mafioso, avesse seguito il codice della mafia, avrebbe dovuto tacere e imporre all'altro figlio il dovere di compiere la vendetta. Ma Felicia, che, proprio attraverso Peppino, aveva intuito che altri erano i valori di cui farsi carico, ha interrotto la faida, non ha risposto con la vendetta, non ha ribattuto col delitto, ma ha preteso che fosse lo Stato a punire l'assassino di suo figlio. Non fu facile trasgredire il codice della mafia, eppure questa donna, questa madre non ha esitato ad affrontarla apertamente, prima costituendosi parte civile contro ignoti e in seguito, attraverso dichiarazioni, interviste, aperte denunce a indicare in Tano Badalamenti l'assassino di suo figlio. Con la sua ostinazione, il suo coraggio è riuscita, anche se ben ventiquattro anni dopo la morte del figlio, a vederne conclusa l'inchiesta con la condanna all'ergastolo di Tano Badalamenti. Sono stati lunghi anni di lutto, senza cedimenti e senza perdere occasione per dare un senso alla morte di Peppino, per farne un simbolo della lotta antimafiosa, trasformando la sua casa in un luogo d'incontro, una casa della memoria che è stato stimolo e testimonianza dove far rivivere gli ideali della lotta di suo figlio e trasmetterlo alle nuove generazioni. I biglietti sono in vendita al botteghino dell’Ente Luglio Musicale Trapanese, in viale Regina Margherita (all’interno della Villa Comunale).

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