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"L'arte del pescare" in mostra a Palazzo Riccio di Morana

29 Ottobre 2013 14:38, di Redazione
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Dal Portogallo alla California fino alle gelide acque dell’Alaska i pescatori originari dell’isola di Marettimo hanno saputo da sempre praticare “l’ar...

Dal Portogallo alla California fino alle gelide acque dell’Alaska i pescatori originari dell’isola di Marettimo hanno saputo da sempre praticare “l’arte del pescare”. In una mostra fotografica, se ne parlerà a Trapani, dall’11 al 15 novembre, a Palazzo Riccio di Morana con la mostra fotografica “Pescatori marettimari/Marettimo fishermen" tratta dalla raccolta “Marettimo di qua e di là dal mare”. L'esposizione sarà inaugurata lunedì 11 novembre alle 17. Oltre alla mostra sono previsti momenti di discussione su temi legati al mare, marineria, arte del pescare, del cucinare il pesce e non solo. Nel 1993 l’Associazione CSRT “Marettimo”, prendendo avvio da una mostra di attrezzi per la pesca usati nell’isola dal titolo L’Arte del Pescare, muove i primi passi per la realizzazione di un piccolo Museo. E’ così che nel 1999, un antico malaseno - magazzino - per la conservazione del pesce salato, accoglie ufficialmente il Museo del Mare, delle Attività e Tradizioni Marinare e dell’Emigrazione Isola di Marettimo. Una piccola realtà nel cuore del centro abitato di Marettimo dove le ormai desuete attrezzature per la pesca, le foto antiche e l’importante raccolta di memorie lasciate da giornalisti e scrittori raccontano la coraggiosa storia di questa gente di mare tessendo suggestive trame, memorie di tempi lontani e curiosità per la vita corrente. Un popolo, quello dei marettimari, abile nella propria isola ma ancora più esperto e audace in terre lontane quando, in alcuni periodi di crisi della pesca, per continuare a praticare la loro arte, si trasferirono nel Nord Africa per pescare le spugne, in Portogallo per esercitare l’attività della salagione, in California per la pesca delle acciughe e in Alaska per quella dei salmoni. Senza dimenticare i pescatori di corallo che continuarono a cercare l’oro rosso negli ormai esausti banchi del Canale di Sicilia. Tra gli anni Dieci e Venti del Novecento pescherecci come il Marettimo, il F.lli Aliotti, El Capitan, il New Marettimo, il Diana, il Lina e tanti altri appartenenti a pescatori marettimari solcavano le acque californiane dando inizio alla memorabile stagione delle pesca delle sardine. Nel giro di pochi anni la baia di Monterey divenne il primo porto peschereccio americano e la maestria dei pescatori spiccava anche quando cominciarono a nascere le prime industrie del pesce in scatola, tra cui la famosa Cannery Row. Negli anni Trenta, essendo crescente il fabbisogno di manodopera, questi òmini assulu, uomini soli perché senza la famiglia, vennero raggiunti dalle mogli e dai figli. Da allora fino ad oggi la comunità dei Marettimari in California, come anche in Portogallo, continua a mantenere vivo il legame con Marettimo, con la sua storia e le sue tradizioni. Già nel 1989 la mostra fotografica "Di qua e di là dal mare", esposta anche a Monterey nel 1992, aveva mostrato questa straordinaria gente realizzando un ideale album di famiglia. Oggi, altre foto e altri volti segnati dalla salsedine e dai malinconici sorrisi, vogliono narrare ancora del mare e della vita ad esso intimamente legata. Nel 2005 la raccolta si è arricchita di altre immagini di pescatori, ritrovate al St John’s College dell’Università di Cambridge, realizzate nel 1894 dallo scrittore inglese Samuel Butler nel corso della sua ricerca in Sicilia dei luoghi dell’Odissea e di Itaca/Marettimo e recuperate grazie all’attività di studio dello storico Renato Lo Schiavo. Altre foto che si sono aggiunge sono quelle, d’inizio Novecento, provenienti dalla raccolta del dottore Benedetto Giacalone e le immagini di Emilio Milana scattate negli anni Sessanta.

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