L'assemblea territoriale idrica di Trapani adotta il piano d'ambito. La Regione colmi il vuoto lasciato dall'EAS
Definita la pianificazione idrica, fognaria e depurativa di tutta la provincia.
La Regione individui il gestore unico per il sistema idrico integrato in prosecuzione alla gestione ex Eas.
Lo chiedono a gran voce i sindaci dei 17 comuni della provincia di Trapani che erano serviti dall’Ente regionale ora in liquidazione coatta.
È questa una delle richieste
scaturite nel corso dell’ assemblea territoriale idrica di Trapani che ha adottato il piano d’ambito, strumento di programmazione idrica, fognaria e depurativa che riguarda il sistema idrico integrato di tutti e 25 Comuni della provincia di Trapani per i prossimi 30 anni.
L’Ati, ente di governo dell’ambito territoriale ottimale n 7 di Trapani, è presieduta dal sindaco di Castellammare del Golfo Nicolò Rizzo. «In stretta sinergia siamo riusciti a portare avanti con tutti i Comuni della provincia l’adozione del piano d’ambito idrico:un importantissimo passo avanti perché definisce qual è l’attuale stato del sistema idrico provinciale e prevede tariffa e gestione futura del servizio idrico della provincia di Trapani -afferma il presidente dell’Ati, e sindaco di Castellammare del Golfo, Nicolò Rizzo-. Esprimo pieno apprezzamento e ringrazio tutti i componenti dell’assemblea territoriale idrica, la struttura tecnica ed i colleghi sindaci che hanno consentito l’adozione dell’importante strumento di pianificazione idrica che avvia la procedura per l’individuazione del gestore unico del servizio idrico nell’ambito provinciale – dopo aver definito la forma più appropriata di gestione-, superando i tanti disagi che i nostri territori vivono da anni».
Dell’ambito territoriale idrico di Trapani
fanno parte 17 Comuni serviti dall’ex Eas, l’ente acquedotti siciliani in liquidazione coatta, ma alla riunione in video conferenza hanno partecipato tutti i Comuni dell’Ato n 7 di Trapani poiché lo strumento interessa l’intera pianificazione provinciale.
Il piano d’ambito
riguarda la ricognizione delle infrastrutture esistenti (approvvigionamento, reti idriche e fognarie ed impianti), la rilevazione dei costi e dei rientri delle gestioni attuali (esercizio e manutenzione), l’analisi futura della domanda del servizio idrico integrato, l’analisi delle criticità e il programma degli interventi prodotti dall’ATI con il supporto di Invitalia.
Il presidente dell’Ati idrico, il sindaco Nicolò Rizzo,
sottolinea che per la prosecuzione dell’iter«occorre adesso l’autorizzazione dell’autorità di bacino e le autorizzazioni Via-Vas dell’assessorato regionale Territorio ed Ambiente ma l’approvazione del piano d’ambito è una base importantissima per attuare quanto previsto sia dal punto di vista strutturale che economico finanziario come da studi redatti da progettisti e Invitalia. Il piano fornisce una fotografia dello stato attuale del servizio idrico integrato nell’ATO 7 di Trapani indicando le risorse idriche disponibili, i progetti esistenti sulle infrastrutture idriche e fognarie -dettaglia il presidente dell’Ati Trapani, Nicolò Rizzo-. Il documento adottato è stato redatto con un adeguato modello gestionale ed organizzativo che definisce la struttura operativa mediante la quale il gestore unico d’ambito potrà assicurare il servizio all'utenza ela realizzazione del programma degli interventi futuri».
«Ci auguriamo possa rappresentare un punto di svolta
rispetto ai gravi problemi idrici che continuano ad avere i Comuni ex Eas per l’assenza di un gestore di riferimento. Ricordo che l’Ati ha deliberato sul fatto che la Regione debba provvedere ad individuare il gestore unico momentaneo per il sistema idrico integrato in prosecuzione alla gestione ex Eas.Ancor più adesso, a piano d’ambito adottato e nel tempo che intercorrerà per l’individuazione del gestore unico, la Regione potrà provvedere a colmare la vacatio normativa creatasi-conclude il presidente dell’Ati Nicolò Rizzo-, legiferando in questo lasso di tempo, nell’interesse dei cittadini di tutto il trapanese».
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