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L'associazione Co.di.ci. chiede ai sindaci di vietare i botti di fine anno

26 Dicembre 2015 16:41, di Niki Mazzara
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"No ai botti di fine anno". A chiedere l'adozione di un provvedimento di divieto dell'uso di petardi, mortaretti e razzi in occasione del 31 dicembre,...

"No ai botti di fine anno". A chiedere l'adozione di un provvedimento di divieto dell'uso di petardi, mortaretti e razzi in occasione del 31 dicembre, è l'associazione di tutela dei cittadini Co.di.ci. Il segretario della sezione provinciale, l'avvocato Vincenzo Maltese, in una nota inviata a tutti i sindaci della provincia di Trapani, sottolinea come "l’accensione ed il lancio di fuochi d’artificio, lo sparo di petardi, lo scoppio di mortaretti ed il lancio di razzi è sempre stato causa di disagio e oggetto di lamentele da parte di molti cittadini, soprattutto per l’uso incontrollato da parte di persone che spesso non rispettano le precauzioni minime di utilizzo". A tutela della incolumità pubblica - quindi - secondo Co.di.ci - "i sindaci potrebbero l'opportunità di emettere ordinanze di “divieto di far esplodere botti di qualsiasi tipo in luoghi coperti o scoperti, pubblici o privati, all’interno delle scuole, condomini, ospedali, case di cura, comunità varie, uffici pubblici e ricoveri di animali, in tutte le vie, piazze e aree pubbliche, dove transitano o siano presenti delle persone, fatto salvo ove vi siano regolari autorizzazioni ai sensi e per gli effetti delle norme vigenti, o delle aree distanti da luoghi abitati". Una pratica, peraltro, quella del lancio di botti e petardi che, di anno in anno, lungi dall'essere limitata al momento dello scoccare dell'anno nuovo come accadeva in passato, si è fatta più estesa e pervasiva giungendo a configurare veri e propri episodi di malcostume e di disturbo della quiete pubblica, con gli "scoppi" che si susseguono per ore prima del passaggio dal vecchio al nuovo anno fino alla giornata del 1 gennaio. Senza considerare anche il danno che questa usanza crea agli animali - domestici e non - che, intimoriti dagli scoppi, possono avere reazioni pericolose per sè e per gli umani. Ci sentiamo di sostenere, quindi, l'invito di chi, anche nel nostro territorio, ha lanciato l'idea di festeggiare il capodanno con la liberazione in aria, semmai, delle tipiche lanterne orientali piuttosto che contribuire a creare nelle strade e nelle piazze un clima da "guerrriglia" urbana di cui, specie in tempi cupi come quelli che viviamo, nessuno sente il bisogno.

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