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Lavoratori della Formazione, Bellia: "E' emergenza sociale"

13 Febbraio 2014 12:23, di Ornella Fulco
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“La situazione della formazione professionale è diventata emergenza sociale e colpisce fortemente anche il territorio trapanese e palermitano, coinvol...

“La situazione della formazione professionale è diventata emergenza sociale e colpisce fortemente anche il territorio trapanese e palermitano, coinvolgendo ben 2.500 famiglie che non riescono più ad andare avanti senza csenza stipendi e senza certezze per il futuro. A richiamare, ancora una volta, l'attenzione delle istituzioni su quello che è già un dramma sociale, che deve essere risolto con nuove azioni e regole, è Francesca Bellia, segretaria della Cisl Scuola Palermo-Trapani. “Chiediamo al Governo regionale di regolarizzare la situazione economica e contrattuale che i lavoratori hanno maturato fino ad oggi - scrive Bellia in una lettera aperta - solo così potrà dedicarsi, in qualsiasi modo lo ritenga, alle prospettive ed al futuro del settore”. La sindacalista aggiunge: “I politici hanno la responsabilità della disperazione sociale che travolge migliaia di famiglie siciliane. In tanti si sono ingrassati con abbuffate di voti, soldi, beni patrimoniali, senza rischi e con facilità. Per decenni la situazione è andata avanti in questo modo, con il filo che legava speculatori del settore ai lavoratori della Formazione rimasto solido perché la Regione non controllava e non intendeva cambiare”. Secondo la segretaria di Cisl Scuola Palermo-Trapani "non si possono abbandonare migliaia di lavoratori, e le loro famiglie, come fossero merce da rottamare gratuitamente. Non si possono ignorare i vincoli contrattuali tra enti e amministrazione regionale senza che nessuno paghi chicchessia e senza che nessuno si ponga il problema di superare questa prolungata illegalità”. Bellia riconosce che il settore della formazione professionale andava cambiato, razionalizzato, "ripulito e riqualificato da anni. Adesso è stato solo distrutto". "Prima - continua - l’ingordigia di logiche politiche clientelari ed arroganti che hanno fatto esplodere il settore, adesso la pretesa di costruire consenso dalle macerie, con i lavoratori abbandonati alla stregua di carne da macello avariata. Nella condizione attuale di disperazione sociale dei lavoratori è evidente il cinismo ed il calcolo di bieco opportunismo di settori vecchi e nuovi della politica siciliana”. Bellia conclude invitando i lavoratori ad essere compatti e a partecipare ed ampliare la protesta in corso e sollecita l’intera realtà regionale ad assumere una nuova consapevolezza verso le problematiche del settore.

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