Lavori porto Riposto

Tra gli indagati un funzionario della Regione

Il Gip ha disposto misure cautelari interdittive nei confronti di sei persone indagate per frode nelle pubbliche forniture in relazione all'esecuzione di lavori pubblici nel periodo che va da ottobre a novembre 2019 per la protezione dello specchio acqueo del primo bacino del porto di Riposto (Catania). La Guardia di Finanza ha eseguito l'ordinanza del gip nelle province di Palermo, Catania, Agrigento e Messina.
A parere dell'accusa sarebbero stati eseguiti in modo difforme da quanto era previsto nel progetto con una conseguente diminuzione della sicurezza delle opere costruite e un profitto conseguito indebitamente per l'impresa derivante da un consistente risparmio di spesa pari a circa la metà della somma avanzata.
L'operazione denominata 'Pecunia portuum' ha avuto come conseguenza il fatto che il gip disponesse la sospensione per un anno dall'esercizio del pubblico ufficio, con l'interdizione temporanea di tutte le attività ad esso inerenti nei confronti di Francesco D'Amore, funzionario direttivo del Servizio Infrastrutture marittime e portuali del Dipartimento delle Infrastrutture e della Mobilità della Regione Siciliana.
Inoltre il divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione e il divieto di esercitare la professione per un anno, con interdizione di tutte le attività ad essa inerenti, nei confronti dell'ingegnere di Messina Antonino Sutera; il divieto di poter contrattare con la Pubblica Amministrazione e il divieto di esercitare attività imprenditoriale e di ricoprire uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese , con interdizione delle attività ad esse inerenti, per 12 mesi verso gli imprenditori edili Francesco e Calogero Palilla, Pietro Condipodero Marchetta e Michele Giuffrida.

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