Liberati i pescatori di Mazara
VESCOVO MOGAVERO: «FINITO UN INCUBO. GRAZIE AL GOVERNO»
**Aggiornamento** - L'avevamo scritto già nei giorni scorsi in queste settimane è stata effettuata una iniziativa legale. Una procedura avviata su incarico dell’armatore Leonardo Gancitano all’avv. Carola Motta del foro di Torino e che ha visto coassegnato un legale libico.
Iniziativa sostenuta anche dall’associazione Principesca attraverso il presidente Giovanni Lo Coco. Lunedì scorso dinanzi al Tribunale militare libico di Bengasi doveva iniziare il processo contro i 18 marittimi, ma un impedimento del presidente del Tribunale ha fatto slittare l’udienza. Questo ha permesso ai due legali di muoversi nei confronti del collegio per arrivare ad una possibile intesa, e già da questa mattina il legale libico si è potuto unire ai 18 pescatori, in attesa della loro scarcerazione.
Grande la soddisfazione stamane dopo aver restituito alle loro famiglie: Giacomo Giacalone, Indra Gunawan, Karoui Mohamed, Daffe Bavieux, Ibrahim Mohamed, Pietro Marrone, Onofrio Giacalone, Mathlouthi Habib, Ben Haddada M’hamed, Jemmali Farhat, Ben Thameur Lysse, Ben Thameur Hedi, Moh Samsudin, Giovanni Bonomo, Michele Trinca, Barraco vito, Salvo Bernardo, Fabio Giacalone.
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Sono stati liberati dopo tre mesi i 18 pescatori sequestrati il 1 settembre in acque internazionali nel canale di Sicilia da militari Libici. I marittimi sono già in volo per l'Italia, a Roma saranno accolti dal premier Conti e dal Ministro Di Maio. Dopo oltre tre mesi la delicata vicenda dai risvolti diplomatici si è conclusa nel migliore dei modi. Le prime avvisaglie che qualcosa si muoveva, dopo settimane di incertezza e anche tensione, si era avuta nei giorni scorsi quando davanti ai due pescherecci Antartide e Medinea fermi nel porto di Bengasi erano sparite le guardie armate messe a sorveglianza dei natanti sequestrati. Guardie che invece sono rimaste fino all’ultimo davanti all’edificio dove erano tenuti prigionieri i pescatori italiani in città . Una palazzina militare di quattro piani dove dal primo settembre sono stati rinchiusi i 18 pescatori, tra cui 8 italiani, 6 tunisini, 2 indonesiani e 2 senegalesi: l’intero equipaggio dei due pescherecci di Mazara del Vallo bloccati in mare dalle motovedette libiche durante una battuta di pesca davanti le coste libiche ma in acque internazionali. Un fermo senza una reale accusa se non quella di aver invaso le acque territoriali libiche ma che è stato usato in realtà fin dall’inizio come elemento di scambio per una trattativa politica con l’Italia.
Liberati i pescatori in Libia: Musumeci, è il miglior regalo di Natale
«Soddisfazione e gioia per la doverosa liberazione dei 18 pescatori di Mazara del Vallo trattenuti in Libia da 108 giorni. Le istituzioni, tutte insieme, abbiamo lavorato per la soluzione di una vicenda che ha tenuto nell'angoscia le famiglie dell'intero equipaggio e la Sicilia tutta. Non poteva esserci miglior regalo di Natale. Questo conta di più di ogni altro discorso. Sul metodo seguito ci sarà tempo per parlarne». Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che più volte aveva sollecitato il governo nazionale a intervenire con fermezza per il rilascio degli equipaggi e dei pescherecci. Su proposta del governo Musumeci, nei giorni scorsi, il Parlamento regionale ha destinato 150 mila euro in favore delle famiglie dei pescatori e degli armatori delle due imbarcazioni fermate dai libici. Le risorse finanziarie derivano da una rimodulazione di fondi dell'assessorato regionale dell'Agricoltura, guidato da Edy Bandiera, che aggiunge: «Oggi è solo il momento per la gioia per marittimi e famiglie. Felicissimo che finalmente possono riabbracciare i loro cari e trascorrere a casa il Santo Natale».
Il Vescovo Domenico Mogavero
«Siamo felicissimi di questa notizia, tanto più bella quanto inaspettata. Tre mesi vissuti insieme ai familiari ci avevano resi scettici ma ora l’incubo è finito. Aspettiamo di trascorrere queste ore di attesa per riabbracciarli. Questo è il più bel regalo di Natale per le famiglie. La gioia è tutta loro ma è anche nostra». Lo ha detto il Vescovo monsignor Domenico Mogavero, saputa notizia dell’avvenuta liberazione dei 18 marittimi mazaresi rinchiusi a Bengasi. «Un ringraziamento va all’Unità di crisi, al Governo tutto per l'impegno lungo e faticoso per superare mille difficoltà e giungere alla bella notizia di questa mattina. Un abbraccio grande ai familiari e ai 18 marittimi», ha detto ancora il Vescovo.
CS Santangelo (M5S): "I nostri pescatori liberi: il regalo più bello"
"I pescatori mazaresi sono stati liberati!". La conferma dell'ufficialità arriva dal senatore del MoVimento 5 Stelle, Vincenzo Santangelo.
"È una grande gioia per tutti noi. Nelle ultime ore sono stato in continuo contatto con gli esponenti del Governo che hanno seguito da vicino questa lunga trattativa. Sin dalle prime ore di questa mattina il Presidente del Consiglio e il Ministro degli Esteri sono andati personalmente a Bengasi per concludere l'operazione.
Ringrazio tutto il Governo per l'incessante lavoro svolto sin dal primo giorno di prigionia che ha permesso di raggiungere questo grandissimo risultato.
Ringrazio anche il Parlamento che in questi mesi difficili è riuscito a dimostrarsi sensibile davanti a questa grave situazione, approvando due emendamenti a mia prima firma per fornire immediato sostegno economico alle famiglie dei pescatori sequestrati e per sospendere i termini tributari e previdenziali a carico degli armatori delle imbarcazioni coinvolte nel sequestro.
Oggi è un grande giorno! Vedere i nostri 18 pescatori riabbracciare i propri cari è il più bel regalo di Natale che potessimo desiderare".Â
Eurodeputato Corrao ringrazia Governo Conte
“Oggi è il giorno della felicità per la liberazione dei nostri pescatori detenuti in Libia. Voglio esprimere il mio ringraziamento al governo italiano rappresentato dal primo ministro Giuseppe Conte e dal ministro per gli Affari Esteri Luigi Di Maio. Un plauso alla nostra intelligence per il lavoro delicato che hanno svolto, un abbraccio sincero alle famiglie dei nostri pescatori mazaresi e a tutti gli operatori del compartoâ€. A dichiararlo è l'europarlamentare siciliano Ignazio Corrao a proposito della liberazione dei pescatori di Mazara del Vallo detenuti in Libia.Â
La dichiarazione di Giacomo Tranchida sindaco di Trapani
Apprendo con immensa soddisfazione della liberazione dei pescatori di Mazara del Vallo. Sarà , nonostante tutto, un bel Natale per la comunità Mazarese ed anche per la nostra città che dal mare trae sostentamento per molte famiglie. L’opera del Governo e le sollecitazioni ad esso arrivate da più parti hanno avuto buon esito.Adesso potremo rialzare la bandiera della nostra città . Oggi è un gran giorno.
Cisl e Fai Cisl “felici per la notizia, si sostengano loro e le loro famiglieâ€
“Accogliamo con felicità la notizia della liberazione dei 18 pescatori mazaresi, potranno riabbracciare le loro famiglie dopo oltre 100 giorni. Grazie a chi come la diplomazia italiana ha consentito il loro ritorno". Cosi Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani e Adolfo Scotti segretario generale Fai Cisl Palermo Trapani commentano la liberazione dei pescatori mazaresi sequestrati in Libia lo scorso 2 settembre. “Sono stati mesi difficilissimi per loro e le loro famiglie, ai quali siamo stati vicini con diverse iniziative. Bisogna continuare a sostenerle, per questo ci auguriamo che si proceda con gli aiuti previsti dall’emendamento approvato in Parlamento nazionale per consentire loro di superare le difficoltà legate a mesi senza reddito e ripartire con la loro attività nei prossimi mesi in tutta serenità ma soprattutto in sicurezza come chiediamo da sempre per tutti i lavoratori del compartoâ€.
Il segretario generale della Cgil Filippo Cutrona "Adesso ci auguriamo un incisivo e risolutivo intervento del Governo nei confronti della Libia affinché gli equipaggi dei pescherecci siciliani non subiscano più sequestri durante le battute di pesca".
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