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L'input per l'arresto di Messina Denaro un appunto nascosto dalla sorella Rosalia - Trapani Oggi

Castelvetrano | Cronaca

L'input per l'arresto di Messina Denaro un appunto nascosto dalla sorella Rosalia

03 Marzo 2023 09:42, di Laura Spanò
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La scoperta lo scorso 6 dicembre mentre i Ros mettevano una cimice a casa della donna

L'arresto di Matteo Denaro è legato ad un appunto dettagliato sulle sue condizioni di salute scritto dalla sorella Rosalia, appunto che poi aveva nascosto nell'intercapedine di una sedia. Sarebbe stato questo a fornire agli investigatori l'input che ha portato, il 16 gennaio scorso, all'arresto del capomafia.

E' uno dei particolari che emerge dall'inchiesta del procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dell'aggiunto Paolo Guido e che oggi ha portato all'arresto per associazione mafiosa di Rosalia Messina Denaro.

Lo scritto è stato scoperto dai carabinieri del Ros lo scorso 6 dicembre mentre piazzavano delle cimici nella abitazione della donna. Eseguendo un decreto di intercettazione disposto dalla Procura, entrano in un appartamento di Castelvetrano nella disponibilità di Rosalia Messina Denaro, lei a differenza delle altre sorelle che vivono a casa con la madre, abita da sola.

La missione è piazzare delle microspie. Mentre cercano il posto giusto per nasconderle, i militari scoprono un appunto all'interno di una gamba cava di una sedia. Lo fotografano e lo rimettono al suo posto, in modo da non insospettire la donna.

La foto successivamente  viene analizzata dagli inquirenti e si scopre che si tratta di un diario clinico di un malato di cancro. Ma a chi si riferisce? Nessuno dei familiari di Rosalia, da quanto risulta ai carabinieri, soffre di patologie oncologiche. Il sospetto, vista anche la necessità di nascondere il biglietto, è allora che si tratti del latitante.

I militari dell'Arma allora partendo dalle indicazioni dettagliate sulla patologia e dalle date in cui il paziente, del quale ovviamente Rosalia non fa il nome, è stato operato, attraverso accertamenti effettuati prima al Ministero della Salute e poi su banche dati sanitarie nazionali, arrivano a identificare un maschio di età compatibile con quella del latitante che si è sottoposto agli stessi interventi chirurgici indicati nell'appunto.

Si tratta di Andrea Bonafede, geometra di Campobello di Mazara e nipote del boss locale. I tabulati telefonici dimostrano, però, che il geometra non può essere il paziente oncologico di cui si parla nel pizzino, perché nei giorni in cui il malato subiva le operazioni, una a Mazara del Vallo l'altra a Palermo, Bonafede si trovava a casa sua a Campobello. Tutti gli indizi conducono a Messina Denaro. L'analisi della cartella sanitaria digitale porta gli inquirenti alla visita prenotata a nome Bonafede alla clinica "La Maddalena" il 16 gennaio 2023. E alle 9.15 scatta il blitz che mette fine alla trentennale latitanza del padrino di Castelvetrano.

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