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L'Udc chiede al sindaco Damiano di dimettersi

16 Ottobre 2015 13:28, di Niki Mazzara
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"Damiano dimettiti", questo l'invito rivolto al primo cittadino di Trapani dal Coordinamento provinciale dell'Udc che, in nota diffusa alla stampa nel...

"Damiano dimettiti", questo l'invito rivolto al primo cittadino di Trapani dal Coordinamento provinciale dell'Udc che, in nota diffusa alla stampa nella quale si manifesta "attenzione ed altrettanta apprensione per i destini della città capoluogo, le vicende politiche e amministrative che agitano l'amministrazione retta da Vito Damiano". Il partito - che attualmente non ha una propria rappresentanza in Consiglio comunale - esprime la propria posizione ufficiale riguardo alla mozione di sfiducia presentata contro il Vito Damiano da 13 onsiglieri comunali. "L'Udc - si legge nel documento - qualora fosse stato rappresentato a Palazzo Cavarretta, neppure la minima remora avrebbe avuto nello scegliere di aggiungere la propria firma in calce alla mozione di sfiducia e, conseguentemente, ad annunciare con franchezza il voto a sostegno dell'atto di cui sentiamo di condividere i contenuti abilmente ricondotti sotto un profilo meramente amministrativo". Nella nota si ricorda che il partito non ha sostenuto Damiano "né al primo né tantomeno al secondo turno" e che la presa di posizione sulla sfiducia nasce dal voler dare "ascolto e voce al diffuso sentimento popolare di aperto dissenso nei confronti di questo sindaco" a cui - si legge ancora - "riconosciamo come scusanti la manifesta inesperienza politica, la difficoltà riscontata ancor oggi ad operare in efficiente sintonia con l’apparato burocratico, la continua contrazione dei trasferimenti finanziari dello Stato e della Regione e la crescente difficoltà ad equilibrare con severe manovre finanziarie un bilancio sempre più rigido ed ingessato"- "Ingiustificabile", invece, per l'Udc, è "l'incapacità di dialogo costruttivo con il Consiglio comunale e di confronto con le forze sociali e produttive della città, ma ancor di più la pervicacia degna di miglior causa con la quale, chiuso a Palazzo d'Alì, si è tenuto distante dalla città e dai trapanesi, mostrando quasi con soddisfazione un regale distacco dagli innumerevoli bisogni e dalle esigenze che quotidianamente tante povere persone vengono a rappresentare al primo cittadino". "Bene avrebbe fatto - prosegue il documento del coordinamento provinciale - allora, secondo noi, il sindaco Damiano, a dimettersi per tempo, quando, al di là del rincorrersi dei comunicati delle segreterie e degli aspri scontri, anche personali, con i consiglieri comunali, ha potuto percepire che i trapanesi, anche quelli che lo hanno votato, non lo consideravano più il loro sindaco". "Desideriamo rivolgerci direttamente al Sindaco - conclude la nota dell'Udc - esortandolo a considerare se non sia meglio per il bene della città evitare di trascinare stancamente, solo per ostinato orgoglio, questa sindacatura che ha, ormai, perduto l’originaria ragion d’essere e si avvia comunque ad esaurirsi. Eviti di dovere costringere il Consiglio e la città a dividersi quando invece, mai come ora, occorrerebbe il massimo di unione e condivisione di fronte alle emergenze che, come si è visto, non è stato in grado di affrontare. Dimostri, se può e vuole, il senso di responsabilità che lo contraddistingue ed agevoli un processo di ricostruzione dal basso del necessario consenso popolare che deve sempre sostenere e supportare l’azione di un sindaco. Valuti, se ritiene, anche la possibilità di seguire l’esempio del sindaco di Roma e liberi i consiglieri dal pesante onere di dovere giustificare al proprio elettorato il proprio voto, in un senso o nell’altro, ad una per noi tardiva sfiducia che, per i modi in cui è maturata in seno all’organo consiliare, appare più una vera e propria ordalìa. Torni dunque il dottor Vito Damiano ad essere quello che era prima di questa avventura politica ed amministrativa in cui è stato trascinato, un valoroso generale dell’Arma dei Carabinieri in pensione che, forse, da quel ruolo meglio e più avrebbe potuto dare alla città di Trapani".

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