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Mafia, confiscati beni per 13 mln di euro a tre imprenditori [VIDEO] - Trapani Oggi

Campobello di Mazara | Video

Mafia, confiscati beni per 13 mln di euro a tre imprenditori [VIDEO]

11 Febbraio 2017 10:51, di Ornella Fulco
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Beni per un valore complessivo di circa 13 milioni di euro sono stati confiscati dai carabinieri del Comando provinciale di Trapani e del ROS agli imp...

Beni per un valore complessivo di circa 13 milioni di euro sono stati confiscati dai carabinieri del Comando provinciale di Trapani e del ROS agli imprenditori Filippo Greco, Antonino Moceri e Antonino Francesco Tancredi. I tre erano stati arrestati ma 2011 con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e fittizia intestazione di beni aggravata ma, benché assolti lo scorso anno dalla Corte di Appello di Palermo nel processo scaturito dell'operazione "Campus belli", i giudici del Tribunale di Trapani hanno ritenuto validi gli elementi in loro possesso per procedere alla definitiva sottrazione del patrimonio. Si tratta, in particolare, di 108 immobili (tra cui ville, abitazioni, fabbricati industriali, autorimesse, negozi, magazzini, laboratori e terreni), 4 società operanti nel settore dell'olivicoltura, 11 veicoli e numerosi rapporti bancari. L'indagine della Procura distrettuale antimafia di Palermo aveva messo in luce le modalità di controllo delle attività economiche e produttive del territorio da parte dell'organizzazione mafiosa riconducibile a Matteo Messina Denaro, attraverso la gestione occulta di società ed imprese in grado di monopolizzare il remunerativo mercato olivicolo. Era emersa, infatti, la riconducibilità alla famiglia mafiosa di Campobello di Mazara degli oleifici della Moceri Antonino & C. srl e dell'Eurofarida srl, che erano stati intestati fittiziamente agli imprenditori Antonino Tancredi e Antonio Moceri, per eludere la normativa antimafia. Oltre a queste due aziende pono state confiscate anche la società semplice "Moceri olive" e l'impresa individuale "Tancredi Antonino Francesco", entrambe operanti nel settore agricolo ed olivicolo, risultate provento di attività illecite. Localizzate in un territorio fortemente condizionato dalla presenza di Cosa nostra, le aziende oggi sottoposte a confisca hanno continuato ad operare in regime di amministrazione giudiziaria, rendendosi protagoniste di iniziative volte a favorire la reintroduzione nell'economia legale, grazie al coinvolgimento delle Istituzioni e delle associazioni antimafia. Va ricordato, in proposito, il progetto, avviato subito dopo il sequestro, che aveva visto la produzione e la vendita, su tutto il territorio nazionale, di olio extra vergine imbottigliato dalle aziende "liberate" dal vincolo mafioso a cui era stata dedicata un'apposita etichetta per il "consumo etico da bene sequestrato", con il patrocinio dell'ufficio Misure di prevenzione del Tribunale di Trapani e le associazioni Libera e Fai. Mel provvedimento di confisca, notificato in questi giorni dai Carabinieri, è compreso anche il compendio patrimoniale di Filippo Greco, già titolare di società immobiliari e di costruzioni nella provincia di Varese, ritenuto imprenditore di riferimento del noto Francesco Luppino.

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