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Mancanza loculi al cimitero, "A Misura d'Uomo" chiede attivazione cremazione - Trapani Oggi

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Mancanza loculi al cimitero, "A Misura d'Uomo" chiede attivazione cremazione

01 Ottobre 2015 10:59, di Ornella Fulco
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La problematica riguardante l’indisponibilità di posti per la tumulazione dei feretri al Cimitero comunale, riapre il dibattito sulla possibilità, anc...

La problematica riguardante l’indisponibilità di posti per la tumulazione dei feretri al Cimitero comunale, riapre il dibattito sulla possibilità, anche a Trapani, di cremazione delle salme. A sostenerne l'opportunità è Natale Salvo, segretario generale del movimento civico *“A Misura d'Uomo”. "L'amministrazione Damiano - si legge nella nota diffusa alla stampa - deve attivarsi, anche in associazione con i Comuni viciniori, anche fruendo degli interventi finanziari della Regione previsti dalla legge 18 del 2010, o con “progetti di finanza” (come si sta attivando il Comune di Misterbianco, ad esempio), per realizzare un forno per la cremazione all'interno o all’esterno del Cimitero di Trapani". "La cremazione - sottolinea Salvo - è una pratica funeraria prevista dalla legge italiana, naturalmente su base volontaria del defunto o dei familiari". Si tratta di un procedimento, peraltro, ammesso anche dalla Chiesa Cattolica oltre che da altre religioni. In Sicilia, attualmente, sono attivi solo due impianti: uno a Palermo, non sempre funzionante, l’altro a Messina. Chi sceglie questa modalità, quindi, è costretto a lunghi, costosi e poco gradevoli “tour” e attese che, peraltro, rischiano di vanificare il concetto stesso che sta alla base della cremazione delle salme. "In Italia - prosegue il segretario di "A Misura d'Uomo" - l'utilizzo della cremazione è in costante crescita. Nel 2012, a fronte di 590.000 decessi, sono state eseguite circa 91.500 cremazioni, con una incidenza percentuale che supera il 15 per cento ma con evidente disomogeneità territoriale. Il 27,4 per cento delle cremazioni è avvenuto in Lombardia, mentre la Sicilia è all’ultimo posto con appena lo 0,5 di cremazioni". "La spiegazione di questa disomogeneità – commenta il dottore Gabriele Tripi, uno dei soci dell'associazione trapanese – esistono motivi di ordine sicuramente culturale ma anche l'assenza di campagne informative atte a diffondere la conoscenza delle diverse pratiche funerarie e per favorire la scelta della cremazione, campagne informative che il Comune non può più sottrarsi dallo svolgere". "Oltre che inserire l'opera nel "Piano Triennale delle opere pubbliche" - conclude Natala Salvo - un primo passo verso la realizzazione dell'impianto per la cremazione può essere quello della redazione di un apposito Regolamento comunale, come, già dal 2011, ha fatto il Comune di Ragusa. Anche in tal senso “A Misura d'Uomo” ha già sollecitato l'Amministrazione Damiano e, in particolare, l'assessore Giuseppe Licata.

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