Mancata escavazione porto canale, operatori della pesca in stato di agitazione permanente
Stato di agitazione permanente proclamato dal Coordinamento territoriale della Filiera ittica di Mazara in segno di protesta per la situazione del por...
Stato di agitazione permanente proclamato dal Coordinamento territoriale della Filiera ittica di Mazara in segno di protesta per la situazione del porto peschereccio, attualmente innavigabile e privo di illuminazione. "E’ vergognoso - dicono gli esponenti del Coordinamento - che, nonostante le promesse e gli appelli degli operatori economici, ormai disperati e sull’orlo del fallimento, le autorità competenti e la burocrazia non siano riuscite a porre soluzioni concrete al fine di dare dignità ad un’intera comunità che tenta di sopravvivere con l’attività di pesca". Lo stato di agitazione durerà fino a quanto non giungeranno risposte concrete al problema. Alla riunione, convocata d’urgenza presso i locali del Distretto della Pesca e Crescita Blu, hanno partecipato rappresentanti di Confederazione Imprese Pesca-Federpesca, Distretto Produttivo della Pesca, Co.Ge.P.a. Mazara, Federazione Imprese Pesca Mediterranea-Coldiretti, Fiume Mazaro-UNCI Pesca, O.P. Il Gambero e la Triglia del Canale, Fai-Cisl, Flai Cgil e Uila Uil. Il Coordinamento ha comunicato la decisione al vice sindaco di Mazara del Vallo, Silvano Bonanno che, più volte, è intervenuto sulle problematiche del porto. Numerose sono state in questi mesi le richieste alla Regione, sia da parte del comparto produttivo che delle istituzioni locali, per ripristinare l’illuminazione del porto e per dare inizio al primo stralcio dei lavori di escavazione del porto canale, ormai innavigabile perché non dragato da anni, il cui farraginoso iter, di competenza dell’Ufficio del commissario straordinario delegato per l’attuazione degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico presso il Dipartimento regionale della Protezione Civile, si trova bloccato a causa della mancanza di un parere tecnico dell’Assessorato regionale Territorio ed Ambiente. Il Coordinamento non esclude di mettere in atto azioni clamorose "per la riaffermazione della dignità di tutti gli armatori, pescatori ed operatori marittimi e portuali che subiscono da anni una insopportabile ingiustizia: la privazione della fonte principale di vita per loro e le loro famiglie, cioè l’uso del porto di Mazara, che ha contribuito al prosciugamento economico e sociale dell’intera città ".
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