Mancati rimborsi canoni fognari ai Comuni, chieste ingiunzioni contro Eas
Un decreto ingiuntivo per circa 487mila euro ed un'altro di 54mila sono stati depositati presso il Tribunale di Trapani per conto, rispettivamente, de...
Un decreto ingiuntivo per circa 487mila euro ed un'altro di 54mila sono stati depositati presso il Tribunale di Trapani per conto, rispettivamente, dei Comuni di Erice e di Paceco, a titolo di mancati rimborsi dei canoni fognari e depurativi incassati dall'Eas con il pagamento delle fatture - calcolati fino al 2017 - da parte degli utenti. Già lo scorso mese di giugno l'Eas è stata obbligata a versare all'amministrazione comunale di Erice - con una ingiunzione di pagamento - 500mila euro per i canoni che arrivavano al dicembre 2007. "Si tratta di un obbligo che discende da una legge nazionale, la n. 36 del 1994, chiarisce l'avvocato Vincenzo Maltese che sta curando la vicenda per i due Comuni - secondo la quale il gestore del sistema idrico, una volta incassate le somme a titolo di canoni fognari e depurativi, con tariffe approvate dai vari consigli comunali, li deve riversare agli enti locali. In questi giorni l'Eas sta recapitando diffide di pagamento anche per fatture idriche risalenti agli anni 2008, molte delle quali già contestate e prescritte, e alcune persino oggetto di contenziosi ancora pendenti presso i giudici di pace e Tribunali". Per tale situazione e anche per le continue criticità dovute ai cedimenti della rete comunale nel territorio ericino - come le problematiche registrate la scorsa estate nella frazione balneare di Pizzolungo con perdite e disservizi nella distribuzione idrica - il legale ha chiesto, in questi giorni, un nuovo incontro in Commissione Territorio e Ambiente all'ARS, ricordando come già lo scorso anno, in conseguenza delle audizioni sia dell'ex sindaco Giacomo Tranchida sia dello stesso avvocato, fosse stata approvata una risoluzione con la quale si chiedeva di ascoltare i responsabili dell'Eas proprio sulle problematiche riscontrate e comprovate dalla documentazione e dalle relazioni tecniche dei consulenti d'ufficio nominati dal Tribunale. Infine il 23 maggio è stata fissata l'udienza di discussione della causa pendente davanti al Tribunale delle Acque a Palermo, con la quale l'amministrazione comunale di Erice, sempre tramite Maltese, chiede il risarcimento dei danni causati dall'acqua del dissalatore di Nubia alle condutture idriche. L'ultimo progetto esecutivo per rifarle ammonterebbe a circa 27milioni di euro (per lo più per le zone Casa Santa e Pizzolungo) ed è depositato presso gli uffici dell'Assessorato regionale competente.
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