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Maxi sequestro di beni a due imprenditori

30 Aprile 2013 11:15, di Redazione
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Beni del valore di oltre 2 milioni e 550 mila euro sono stati sequestrati dagli uomini della Guardia di Finanza di Trapani a due imprenditori di Alcam...

Beni del valore di oltre 2 milioni e 550 mila euro sono stati sequestrati dagli uomini della Guardia di Finanza di Trapani a due imprenditori di Alcamo e Trapani ritenuti responsabili di un’evasione fiscale di pari importo accertata dopo una serie di attività ispettive. Si tratta di Francesco Curatolo, 53 anni di Trapani, titolare di una cooperativa e gestore di un agriturismo, e Giuseppe Maltese, 59 anni di Alcamo, legale rappresentante dell'impresa edile Edil.Tek. Al rappresentante legale della società alcamese era stata contestata l’omessa presentazione delle dichiarazioni annuali 2008 relative sia all’imposta sul reddito delle società, per oltre 314 mila euro, sia all’IVA per oltre 162 mila euro. Il Tribunale di Trapani ha disposto il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente, di cinque abitazioni, due negozi, un ufficio, 1 autorimessa e sei appezzamenti di terreno. Nel secondo caso, riguardante l'imprenditore trapanese, il Gip del Tribunale di Marsala ha disposto il sequestro di beni per 2 milioni e 80 mila euro. I fatti risalgono al periodo 2006-2009, quando l’imprenditore operava al Nord Italia con una cooperativa nel settore della logistica per le imprese. Nel dicembre 2009 la cooperativa era stata posta in liquidazione e come liquidatore era stato nominato un extracomunitario nullatenente, di origine marocchina. Contemporaneamente era stato disposto il trasferimento della sede dell'impresa da Paderno Dugnano, in provincia di Milano, a Trapani. Questa operazione non ha, però, impedito ai finanzieri di ricostruire, a ritroso, le manovre elusive messe in atto: l'irreperibilità del liquidatore e l’occultamento dei documenti fiscali. Gli uomini delle Fiamme Gialle hanno calcolato un’evasione di IVA pari ad oltre 1,5 milioni di euro ed un omesso versamento di ritenute per ulteriori 500 mila euro. Dalle indagini è emersa anche l’appropriazione indebita, in concorso con altre quattro persone, di 3 milioni di euro distratti dalla cooperativa. Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Marsala per i reati di omessa dichiarazione dei redditi, omesso versamento delle ritenute operate, omesso versamento dell’IVA, occultamento di scritture contabili e di appropriazione indebita hanno consentito di individuare elementi inequivocabili sullo stile di vita agiato dell’imprenditore trapanese, che possedeva diverse autovetture, tra le quali una Ferrari F131. A lui sono state ricondotte anche altre tre società, attive nel settore della caffetteria e ristorazione a Trapani. Sulla base del quadro investigativo emerso, il Tribunale di Marsala ha, quindi, disposto il sequestro preventivo per equivalente di quote societarie delle imprese riconducibili all’imprenditore, di tre autovetture e delle sue disponibilità finanziarie.

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