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Mazara del Vallo, visita del ministro Riccardi

11 Luglio 2012 12:40, di Niki Mazzara
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Mazara del Vallo,11 luglio 2012- - «Bisognerà fare più attenzione e prestare più riguardo alla dignità delle persone. Non si tratta di buttarli all’am...

Mazara del Vallo,11 luglio 2012- - «Bisognerà fare più attenzione e prestare più riguardo alla dignità delle persone. Non si tratta di buttarli all’ammasso in attesa di una migliore sistemazione. Il primo arrivo e la prima accoglienza dovrebbero essere oltremodo riguardose. Chi arriva da noi chiede di poter cambiar vita e, soprattutto per i rifugiati politici, di aver rispetto della propria libertà». Lo ha ribadito il Vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero incontrando ieri pomeriggio il ministro per l’integrazione e la cooperazione Andrea Riccardi a Mazara del Vallo. La dichiarazione del Vescovo è scaturita dall’episodio di fuga di alcuni immigrati dal Cie di Milo, a Trapani, al quale ha fatto riferimento monsignor Mogavero proprio davanti al ministro e al prefetto di Trapani Marilisa Magno. Il Vescovo ha chiesto al titolare del dicastero all’integrazione, più sicurezza per il Mediterraneo: «Il governo si impegni concretamente sulla questione delle acque territoriali. La comunità di pescatori di Mazara del Vallo esce da poco dall’ultimo sequestro che ha coinvolto per quasi un mese tre pescherecci iscritti al comparto marittimo di questa città. La questione non è più rinviabile e va affrontata». «Con il ministro - ha ribadito ancora Mogavero - abbiamo parlato del rapporto tra le due sponde del Mediterraneo, soprattutto per quel che riguarda il problema degli immigrati sotto il profilo culturale e dell'accoglienza». Il ministro Andrea Riccardi ha ribadito: «Il Vescovo e la società civile a Mazara del Vallo hanno intuito in questi anni la dinamica di essere e accogliere. Non c’è solo la passività dell’accoglienza, bensì una capacità di guardare ai Paesi del'altra sponda, cioè di cooperare perché il Mediterraneo sia un corridoio di stanze diverse e non una tomba ne il muro di una guerra fredda tra Nord e Sud. I problemi ci sono, ma abbiamo la speranza che possano essere risolti anche grazie al grande lavoro di comunità civili ed ecclesiastiche come quelle mazaresi, capaci di farsi soggetti di accoglienza e dialogo nel Mediterraneo».

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