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Messina Denaro rinuncia a essere presente in videoconferenza dal carcere - Trapani Oggi

Cronaca

Messina Denaro rinuncia a essere presente in videoconferenza dal carcere

19 Gennaio 2023 11:06, di Redazione
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In corso l'udienza di convalida dell'arresto dell'autista del boss

Il boss Matteo Messina Denaro ha formalizzato stamane la nomina dell’avvocato Lorenza Guttadauro, sua nipote. La decisione è stata comunicata oggi nel corso dell’udienza nell’aula bunker del carcere di Caltanissetta, davanti alla Corte d’Assise d’Appello, dove è imputato perchè accusato di essere uno dei mandanti delle stragi di Capaci e via D’Amelio. L’ex latitante ha rinunciato a presenziare all’udienza. La corte aveva predisposto il collegamento dal carcere de L’Aquila, dove è detenuto, ma la sua sedia nella struttura di massima sicurezza è rimasta vuota. Oggi l’avvocato Guttadauro è stata sostituita dall’avvocato d’ufficio Salvatore Baglio che ha chiesto la concessione di un termine a difesa rappresentando che la notifica dell’ordinanza cautelare all’imputato e la contestuale nomina dell’avvocato di fiducia è avvenuta oggi. L’udienza è stata rinviata al 9 marzo. Predisposto il collegamento con il carcere de L’Aquila per consentire la partecipazione all’udienza dell’imputato.

Chi è il legale di Messina Denaro

Matteo Messina Denaro verrà difeso da sua nipote, Lorenza Guttadauro, figlia di Filippo Guttadauro e di Rosalia Messina Denaro, sorella del boss. Suo padre è stato arrestato nel 1994 e condannato a 14 anni per associazione mafiosa. Il suo pseudonimo, nei pizzini tra MMD e Bernardo Provenzano, era «121». Lorenza Guttadauro è anche la moglie di Girolamo Bellomo, arrestato nell’operazione Eden 2 e condannato a dieci anni in Appello. «Ha sempre avuto legali d’ufficio, non mi aspettavo di essere nominata», ha detto lei, mostrandosi sorpresa. La Guttadauro ha anche fatto sapere che l’interrogatorio di garanzia non è stato ancora fissato e che non sa ancora se la nomina riguarda anche l’udienza che si terrà domani a Caltanissetta per le stragi del 1992. In passato Lorenza Guttadauro ha anche difeso gli zii Anna Patrizia e Francesco Messina Denaro, arrestati con l’accusa di essere il braccio operativo del capomafia.

In corso udienza convalida arresto Luppino

È in corso nell'aula bunker del carcere palermitano di Pagliarelli l'udienza di convalida dell'arresto di Giovanni Luppino, il cinquantanovenne di Campobello di Mazara che ha accompagnato il boss Matteo Messina Denaro, lunedì scorso, alla clinica la Maddalena di Palermo. Luppino è stato arrestato insieme al capomafia e risponde di favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza della pena. In udienza, davanti al gip che dovrà decidere se convalidare la misura e disporre per l'indagato la custodia cautelare in carcere, per la procura c'è il pm della Dda Piero Padova. Aggiornamento -  “Non sapevo che fosse Matteo Messina Denaro, solo un pazzo avrebbe potuto accompagnarlo sapendo che si trattava del boss“. Si è difeso così Giovanni Luppino, l’autista del super latitante arrestato lunedì scorso a Palermo mentre lo accompagnava alla clinica la Maddalena. Lo ha detto il suo difensore, l’avvocato Giuseppe Ferro, al termine dell’udienza di convalida davanti al Gip che si è svolta nel carcere Pagliarelli. Luppino, 59 anni, commerciante di olive, ha sostenuto di non conoscere Messina Denaro, che gli era stato presentato come cognato di Andrea Bonafede,e di averlo accompagnato perchè doveva sottoporsi alla chemioterapia.

Il Gip Fabio Pilato ha convalidato l'arresto in flagranza dell'autista. Il giudice si è riservato di decidere sulla richiesta di custodia cautelare in carcere. Luppino risponde di procurata inosservanza della pena e favoreggiamento aggravati dal metodo mafioso.

Tre immobili sequestrati

La casa della mamma di Andrea Bonafede è il terzo appartamento che viene sequestrato a Campobello di Mazara, dopo l'arresto del capomafia latitante Matteo Messina Denaro. L'attenzione degli investigatori è concentrata su chi ha contribuito alla latitanza del boss che, almeno negli ultimi sei mesi, avrebbe vissuto a Campobello di Mazara. I due covi e la casa disabitata della mamma di Bonafede si trovano in un'area di 500 metri, nel quartiere Guaguana. Il primo covo, quello di vicolo San Vito, è quello più vicino all'uscita del paese, a pochi chilometri dallo svincolo autostradale. Il secondo, individuato ieri, invece, è in via Maggiore Toselli, una traversa di via Vittorio Emanuele II. La casa della mamma di Bonafede, invece, è all'incrocio tra via Marsala e via Cusmano. In questa abitazione Andrea Bonafede ha trascorso la sua giovinezza. Ora vive a Castelvetrano.

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