Migrante sbarca con un libro in mano: "La conoscenza è vita"
"La vita è un'avventura diversa ogni giorno e bisogna lottare per migliorarsi. Ecco perché sono partito per venire in Europa, insieme ad un amico, las...
"La vita è un'avventura diversa ogni giorno e bisogna lottare per migliorarsi. Ecco perché sono partito per venire in Europa, insieme ad un amico, lasciando mia moglie e mia figlia di otto mesi. Loro mi raggiungeranno appena mi sarò sistemato". "Sefu", lo chiamo così, è uno dei 624 migranti sbarcati stamane al porto di Trapani dalla nave norvegese "Siem Pilot" che lo ha recuperato al largo delle coste libiche. Parla un Inglese fluente e l'ho avvicinato perché è sbarcato - a piedi nudi e con l'orlo dei pantaloni strappato fino ai polpacci - tenendo in mano nient'altro che un libro dal titolo "Foundamentals of Citizenship", una sorta di manuale di educazione civica, custodito in una busta di plastica trasparente per proteggerlo dall'acqua durante la traversata. Nel suo caso i soccorsi sono arrivati subito, mi ha raccontato, e lui e i compagni di traversata hanno potuto lasciare il gommone su cui erano partiti dalle coste libiche dopo poche ore dalla partenza. "Ho studiato l'Inglese di mia iniziativa - racconta mentre lascia che io esamini il libro, un vecchio testo dalla copertina scura e le pagine consumate dall'uso - perché così sono in grado di capire più cose. La conoscenza è vita. Guardo all'Europa come luogo dove esiste la libertà ". Attualmente nella parte meridionale del Sudan è in atto una sanguinosa guerra civile, iniziata nel 2013, che appare ben lontana dalla conclusione. In particolare, a mettere piede sul molo Ronciglio, accolti dagli operatori della Croce Rossa e delle associazioni di volontariato, dai sanitari e dai rappresentanti delle organizzazioni internazionali, sono stati 547 uomini, 60 donne e 17 minori, tra cui tre bambini piccoli insieme alle loro madri. Svariate le provenienze, tutte da Paesi della fascia subsahariana. Una decina in tutto, tra egiziani e marocchini, i migranti di origine magrebina. Condotti in pullman all'hotspot di Milo saranno identificati e fotosegnalati prima di essere trasferiti nelle strutture di accoglienza in tutta Italia.
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