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Ministero telecomunicazioni vuole bloccare Whatsapp

09 Agosto 2018 08:00, di Eros Santoni
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In India si pensa seriamente a eliminare i social infatti il Ministero delle telecomunicazioni vuole bloccare Whatsapp, Facebook, e Instagram. Insomma...

In India si pensa seriamente a eliminare i social infatti il Ministero delle telecomunicazioni vuole bloccare Whatsapp, Facebook, e Instagram. Insomma, i social sono a rischio e tale provvedimento interesserebbe oltre 200 milioni di utenti. Questa è una seria possibilità che potrebbe interessare l’ India se i gestori di telecomunicazioni non riusciranno a trovare una maniera appropriata, atta a bloccare i social network quando questi vengono usati in modo inappropriato.Una notizia diffusa dall'agenzia “Reuters” e confermata dal sito avvenire.it, il quotidiano cattolico, che conferma che le bufale che circolano su WhatsApp ed altri strumenti social hanno provocato una dozzina di morti, nelle ultime settimane. Così il governo indiano intende correre al riparo. Da qui la richiesta del grande paese asiatico ai social network di bloccare il passaparola incontrollato. In una lettera inviata alle aziende di telefonini e di social network, il governo di Nuova Delhi, ha chiesto di “esplorare varie e possibili opzioni” per bloccare l'inoltro "rapido di messaggi ad un grande numero di persone. Pare che agli inizi di giugno due uomini, in visita turistica, sono stati aggrediti e uccisi nella provincia di Assam, nell’India nordorientale, in quanto gli abitanti del posto si erano convinti che si trattasse di ladri di bambini. La colpa sarebbe imputabile a notizie diffuse in maniera enormemente veloce ed incontrollata su di loro in chat e con il tradizionale passaparola. Sarebbero almeno venti le persone uccise da popolazioni rurali in circostanze simili tanto che Whatsapp è corso al ripari lanciando una campagna per educare i suoi utenti e scoraggiare la diffusione dei messaggi a un grande numero di persone. Il ministero della tecnologia indiano aveva, infatti, chiesto al social network che si assumessero la responsabilità di questi orrendi fatti di sangue, di cui vi sono anche allucinanti video diffusi in rete, e che ponesse la massima attenzione nello scongiurare il reiterarsi di tali crimini intervenendo immediatamente" sulla questione. Una richiesta, quella del Governo indiano, che potrebbe aprire un dibattito anche nelle altre Nazioni. Non è un mistero, infatti, che da qualche tempo in Italia si stiano attuando vere e proprie campagne diffamatorie che hanno di mira non solo soggetti di rilievo nazionale, ma anche semplici cittadini. Nascosti dall’anonimato o grazie ad artefici tecnici da veri e propri hacker, vengono diffuse notizie che nulla hanno di vero e che allarmano la popolazione. Un controllo accurato sarebbe auspicabile, ma le modalità nel mondo variegato dei social per ora sono poco affidabili. E se la madre degli imbecilli è sempre incinta, quella degli imbecilli targati social pare sia più prolifera che mai. E allora? Di certo una riflessione è d’obbligo. In caso contrario, chiudere o limitare i social potrebbe, paradossalmente? risultare non un bavaglio alla democrazia ma solo una sua ulteriore salvaguardia.

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