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Minorenne costretta a prostituirsi a Gibellina: arrestati la madre e cinque uomini - Trapani Oggi

Gibellina | Cronaca

Minorenne costretta a prostituirsi a Gibellina: arrestati la madre e cinque uomini

12 Marzo 2019 10:23, di Ornella Fulco
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I provvedimenti di custodia cautelare in carcere sono stati eseguiti dai Carabinieri

Sono sei le persone raggiunte da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Palermo, ed eseguite dai Carabinieri, nei confronti di cinque uomini e una donna tra Gibellina e Menfi. Sono tutti accusati di induzione alla prostituzione minorile, sfruttamento e favoreggiamento della stessa, violenza sessuale e atti sessuali con minorenne aggravati perchè consumati ai danni di una vittima infraquattordicenne. Vittima della vicenda una ragazzina che, all'epoca dei fatti, aveva appena 13 anni. 
L’attività investigativa era stata avviata dopo un controllo sulla SS 624 effettuato da una pattuglia dell’Arma nel dicembre del 2017, nel comune di Sambuca di Sicilia (AG). In quell’occasione, nel cuore della notte, era stata fermata un’auto a bordo della quale vi erano il 60enne Pietro Civello, originario di Gibellina e la 13enne. I Carabinieri, insospettiti dalle dichiarazioni rese dall’uomo e per la presenza dell’adolescente con la quale non aveva alcun legame di parentela, decisero di approfondire la situazione accompagnando i due presso la Stazione Carabinieri di Menfi, comune di residenza della minorenne. Era così emerso che lo stesso aveva condotto la giovane in un ovile nei pressi di Gibellina dove due uomini, al momento non identificati, avevano abusato sessualmente della minore, con la piena consapevolezza e il benestare della madre della ragazza. Civello era stato, quindi, arrestato per sfruttamento della prostituzione minorile mentre la madre della ragazzina fu denunciata per lo stesso reato e la minorenne collocata in una struttura protetta.  
Per fare piena luce sulla vicenda i Carabinieri hanno effettuato una serie di intercettazioni e pedinamenti e, anche con il supporto degli specialisti del RIS di Messina, hanno raccolto gli elementi che hanno condotto ai provvedimenti restrittivi eseguiti non solo nei confronti della madre della ragazzina e di Civello ma anche dei clienti con i quali la minore, sotto costante minaccia di morte, era stata costretta ad avere rapporti sessuali.
I quattro, in cambio di somme cha andavano dai 30 ai 200 euro per prestazione, avevano abusato della ragazzina in case di campagna di loro proprietà e presso un ovile. Si tratta del 37enne Frisan Viorel, residente a Gibellina, del 25enne Calogero Friscia, del 43enne Vito Sanzone e del 69enne Vito Campo, tutti di Menfi.
Gli investigatori hanno appurato, grazie anche alla preziosa collaborazione della minorenne che è stata ascoltata in audizioni protette avvenute anche i presenza di psicologi, la dinamica dei fatti: la madre, di nazionalità romena, assieme all’uomo, si preoccupavano di gestire l’attività di prostituzione accordandosi con i clienti, accompagnando la ragazzina nei luoghi prestabili e intascando il denaro.
Grazie alle dettagliate descrizioni fornite dalla ragazza sui luoghi, le persone e gli oggetti di arredo presenti nei locali dove era stata condotta e ai successivi sopralluoghi effettuati dai militari del RIS di Messina, i Carabinieri hanno potuto raccogliere materiale biologico sia della vittima sia di alcuni dei suoi aguzzini. I riscontri positivi forniti dai laboratori scientifici dell’Arma hanno confermato il quadro probatorio.

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