Morì dopo essere stato spinto da una giovane, la Cassazione conferma condanna
Confermato anche il risarcimento danni accordato ai familiari della vittima
Castelvetrano - Confermata dalla Cassazione la condanna a sei anni e 8 mesi di carcere inflitta, per omicidio preterintenzionale, il 26 ottobre 2023, dalla Corte Assise d’Appello di Palermo a Maria Aurora Campanella, 26enne castelvetranese, che la sera del 24 dicembre 2021 provocò la morte di Antonino Calandrino, 62 anni, ex carrozziere.
Calandrino morì il 4 gennaio successivo, all’ospedale Villa Sofia di Palermo, per le gravi ferite riportate nella caduta da una rampa di scale a seguito della spinta ricevuta dalla Campanella, alla quale l’uomo aveva chiesto di stare attenta a non danneggiare l’auto della sua convivente aprendo lo sportello (le due auto erano parcheggiate una accanto all’altra). La reazione della ragazza fu violenta. Diede uno spintone al Calandrino, facendogli perdere l’equilibrio.
In primo grado, con il rito abbreviato, il gup del Tribunale di Marsala, aveva condannato la ragazza ad 11 anni e 4 mesi di carcere. In appello i giudici, riconoscendo le attenuanti generiche, avevano ridotto la pena a 6 anni e 8 mesi. La Cassazione ha confermato anche il risarcimento danni accordato ai familiari della vittima.
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