Musumeci appeso ad un filo, Ars sfiducia il Presidente ?
Uno tsunami si scatena contro il presidente della Regione dopo le sue dichiarazioni
Uno tsunami. Le dichiarazioni di ieri sera del presidente Musumeci che ha annunciato di azzerare la giunta per non cedere ai ricatti di “sette scappati di casa” che si sarebbero vendicati di lui non votandolo per i grandi elettori anche perché si sarebbe opposto a richieste “improponibii” da parte di deputati che “igienicamente” ha tenuto lontano, come era prevedibile ha generato un vespaio di polemiche.
La maggioranza che sorregge Musumeci non esiste più, e la riprova sono le dichiarazioni di diversi esponenti. A cominciare da due deputati di Forza Italia, Michele Mancuso e Daniela Ternullo.
 “Sono sconcertato dalle parole del presidente Musumeci, durante e dopo i lavori d'aula. Chi parla è un deputato che è sempre stato leale, con il voto di oggi compreso, verso i siciliani e con la coalizione di maggioranza, Per tale motivo, nonostante il circoscritto momento di rabbia, non posso e non voglio accettare quanto affermato dal Presidente della Regione. Gli aggettivi come “pavido e vile” non sono consone all’istituzione che si rappresenta. Se i mesi che ci aspettano, da qui alla fine della Legislatura saranno quelli prospettati da Musumeci - dice a chiare lettere Michele Mancuso - forse è meglio che si dimetta per andare subito al voto. Lo dico con cognizione di causa, perché non risolve nulla azzerando - in parte - la Giunta. L'unico modo per scongiurare l'inevitabile è un azzeramento degli atteggiamenti di sfida, di chiusura e di supponenza. Serve il dialogo, quello costruttivo, che porta risultati. Nessuno ha paura di nessuno. Sono mesi che auspico un maggiore coinvolgimento di tutti. Dunque perché da parte di Musumeci c’è questa continua esigenza di mostrare i muscoli? Meglio le elezioni anticipate che uno scorcio di legislatura che di fatto imbriglia i siciliani in un gioco al massacro”.
Da parte sua  Daniela Ternullo, una che Musumeci non lo ha votato,  rincara la dose. “Non mi sento una disertrice o peggio vile perché non ho espresso la preferenza per Musumeci durante l’elezione in Aula dei Grandi elettori. Non è notizia celata da mistero il mio esclusivo voto per il Presidente Miccichè. Ho votato con coscienza, in modo secco. Per tale motivo ritengo le parole di Musumeci profondamente offensive. Per quanto mi riguarda invito la Procura ad indagare sulle proposte irricevibili o intimidatorie che la sottoscritta avrebbe formulato al Presidente della Regione. Non penso. dice Daniela Ternullo,che ai siciliani interessi chi vada in Parlamento a Roma per l'elezione del Presidente della Repubblica. Invito pertanto Musumeci a lavorare con responsabilità . Per quanto mi compete, finora ho sempre lavorato con impegno, dignità e coscienza. Dunque, che il governatore di una Regione possa solo pensare certe assurdità sui deputati è oltremodo grave”.
Sul fronte dell’opposizione, Danilo Lo Giudice, di Sicilia Vera e presidente del gruppo Misto all'ARS ha affermato “Le parole del presidente Musumeci, successive all’elezione dei grandi elettori della Sicilia, sono oltremodo offensive per tutto il Parlamento e per i suoi componenti che, piaccia o no, sono stati democraticamente eletti e rappresentano il popolo siciliano. Se vuole proprio essere concreto nel dare una mano alla Sicilia, il Presidente prenda atto di non essere più gradito non solo all’interno del parlamento, ma anche alla stragrande maggioranza dei siciliani e rassegni le dimissioni. Dispiace che in un momento così delicato di pandemia e con i contagi alle stelle, il Presidente della Regione - continua Danilo Lo Giudice, invece di offrire soluzioni ci costringa a discutere di tematiche che sono ben lontane dagli interessi della Sicilia e dei Siciliani. Poiché non faccio parte della maggioranza, non credo che il Presidente Musumeci annoverasse il sottoscritto tra coloro che potevano designarlo quale grande elettore per la Sicilia; tale scelta non è determinata né da “questione di igiene” come lo stesso Presidente perché il sottoscritto non ha mai chiesto nulla di quei sottoboschi governativi, dove di certo risiedono figure ben vicine allo stesso Presidente che oggi si scopre novello della politica. Musumeci abbia il coraggio di fare nomi e cognomi, di dire quali sono state queste richieste irricevibili e, se è il caso, si rivolga agli organi competenti."
Per quanto riguarda invece il Movimento 5 Stelle è intervenuto  il capogruppo dei deputati regionali Nuccio Di Paola. “Musumeci, ha trovato il coraggio di azzerare la giunta solo in occasione del voto per i delegati al Quirinale, colpito nell’orgoglio e nelle preferenze, e non per rimediare a tutto quello che sta accadendo in Sicilia, di fronte al caos in cui ha gettato i siciliani e di cui ha responsabilità politica. Inoltre azzera la giunta e subito dopo annuncia di volerla ricomporre, ma facendo riferimento sempre agli stessi deputati di maggioranza che lui stesso oggi ha duramente attaccato. Un comportamento - conclude Di Paola - che equivale a cambiare tutto perché nulla cambi”.
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