Nel Pd di Paceco esplode la polemica

Non ci stanno a passare per soggetti autori di “trucchetti, giochetti o chissa’ quali altre occulte manovre, tendenti a delegittimare qualsiasi risult...

Non ci stanno a passare per soggetti autori di “trucchetti, giochetti o chissa’ quali altre occulte manovre, tendenti a delegittimare qualsiasi risultato diverso da quello da loro sperato”. Così i tre consiglieri comunali del Pd di Paceco, il vice sindaco Francesco Genovese, Maria Grazia Fodale e Filiberto Reina hanno preso carta e penna ed hanno espresso il loro disappunto. La vicenda prende il via dalla recente decisione del Pd di indicare in Stefano Ruggirello il candidato sindaco del partito, nome da sottoporre alla coalizione. Ruggirello è stato scelto per acclamazione, anche perché non c’era altra candidatura. I tre consiglieri, a scanso di equivoci, ribadiscono di considerare legittima l’acclamazione del candidato sindaco, anche se la ritengono “intempestiva”. Ma quello che loro non è piaciuto è il documento dei giovani del Partito, documento che respingono “con assoluta fermezza” pieno di “accuse rivolte a molti iscritti del Pd di Paceco che, tardivamente riveduto e corretto, insinuava trucchetti, giochetti o chissa’ quali altre occulte manovre, tendenti a delegittimare qualsiasi risultato diverso da quello da loro sperato. L’esito ormai è sotto gli occhi di tutti”. I tre non hanno gradito l’inerzia della segreteria di cui condannano l’immobilismo e che a loro avviso “non ha salvaguardato, con la determinazione, la chiarezza e l’autorevolezza che le compete, dalle gratuite accuse di cui sopra, la dignità politica e l’onestà intellettuale anche di chi rappresenta il Pd nelle istituzioni già da moltissimi anni”. Insomma, neanche il tempo di iniziare un percorso che si apre una crepa in un Partito Democratico che, è facile prevedere, potrebbe non andare unito alle prossime consultazioni amministrative.

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