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Trapani | Cronaca

Nino Via. La storia di un giovane eroe

05 Gennaio 2020 08:01, di Laura Spanò
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Tredici anni fa l'omicidio. Ucciso nel tentativo di salvare i soldi dell' incasso del negozio dove lavorava

Ucciso per salvare i soldi dell' incasso del negozio dove lavorava. Accadde 13 anni fa Trapani. Erano le 20 circa. Si chiamava Nino Via ed aveva 23 anni.

Il giovane commesso era appena uscito dal negozio della "Gea", un market di casalinghi di via Orti, una strada in pieno centro, poco distante dall' affollata via Fardella, la strada principale della città. Omicidio per rapina. I due malviventi avevano il volto coperto e, secondo l'immediata ricostruzione fatta dagli investigatori della squadra Mobile che si occuparono del caso, erano appostati nei pressi del negozio. Sapevano cosa accadeva alla fine della giornata. Erano nascosti nel buio di una stradina che costeggia il market, sapevano che come d' abitudine  all' ora di chiusura dell' esercizio commerciale un addetto portava via la cassetta con il denaro. Lo hanno affiancato e hanno fatto subito capire le loro intenzioni. Forse mostrando già la pistola. A Nino Via non sfugge cosa sta accadendo e senza esitare si avvicina ai rapinatori nel tentativo di aiutare il collega. Sono vicino alla Fiat Punto di colore rosso della "Gea" posteggiata dirimpetto al market. A quel punto Nino abbozza un tentativo di reazione, prova a tenere duro. Chi passa per la strada non capisce subito quello che sta accadendo, mentre i rapinatori tentano di strappare dalle mani del collega di Nino Via la cassetta con il denaro. E' stato quando il cassiere si è scaglia contro i due provando a colpirli che uno dei rapinatori fa fuoco. Due spari secchi. Solo quando Via si accascia a terra i primi testimoni capiscono cosa era accaduto.

Antonino Via viene ucciso a Trapani il 5 gennaio 2007 mentre cercava di opporsi al tentativo di rapina ai danni del collega che aveva con sé l’incasso della giornata.

Qualcuno riferisce agli agenti che i due rapinatori sono fuggiti subito su un motorino lasciando il bottino. Dalla ricostruzione della polizia emerge che sono almeno tre i colpi di pistola esplosi probabilmente da una calibro 38: uno si è conficcato nell' auto, un altro in una saracinesca di un negozio, il terzo nell' addome della giovane vittima. Nino Via che è rimasto a terra in attesa di un' ambulanza che tarda ad arrivare  quando giunge per il commesso ci sono poche possibilità. Nino Via muore al pronto soccorso dell' ospedale Sant' Antonio Abate. La conferma del decesso arriva in strada con le urla strazianti di una giovane donna che assieme ad altri assisteva al lavoro che nel frattempo sul luogo dell' omicidio era condotto dai poliziotti alla ricerca di ogni utile traccia. La rabbia della gente, dei conoscenti del giovane commesso come dei colleghi esplode in un attimo. C' è chi urla il nome di Nino e manda maledizioni ai colpevoli di quella assurda morte. Scatta l' allarme e in città si apre una vera e propria caccia ai due rapinatori. Numerosi i posti di blocco predisposti da polizia e carabinieri. Sul posto a coordinare le indagini il dirigente della Mobile di Trapani, il vice questore Giuseppe Linares. Per tutta la serata la strada rimane chiusa al traffico mentre gli uomini della scientifica effettuano i rilievi di rito. Numerose le persone controllate già nell'immediatezza del delitto, i poliziotti vanno a casa di chi ha precedenti per furti e rapine. L' ipotesi è quella che a compiere l'omicidio siano balordi. Nel corso della notte le ricerche di polizia e carabinieri si sono anche estese ai comuni dell' hinterland del trapanese. L’uccisione di Nino oltre a sconvolgere la vita della famiglia, del papà Liberale, della mamma Maria e delle tre sorelle, ha segnato anche tutta la città di Trapani

Dopo alcuni mesi vengono fermati a Palermo i marsalesi Orazio Montagna e Giovan Battista Della Chiave, sono in possesso di un pistola che si rivelerà l’arma usata la sera del 5 gennaio 2007. Il cerchio si stringe attorno ai due che verranno arrestati a fine settembre dello stesso anno. 

Nel 2009, al termine del processo, il Tribunale di Trapani, ritenendoli entrambi colpevoli, li ha condannati  a ventisei anni di carcere. Condanna che è stata confermata nel maggio del 2011 dalla Corte d’Appello di Palermo e il 16 ottobre del 2012 in definitiva dalla suprema Corte di Cassazione. Della terza persona componente della banda assieme a Montagna e Della Chiave non se n’è saputo più nulla.

A Nino Via l'allora Capo dello Stato, Giorgio Napolitano ha assegnato la medaglia d'oro al valor civile alla memoria.

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