"Non toccate Eva": dal carcere il "no" alla violenza sulle donne
"Non toccate Eva", questo il titolo dell'incontro-dibattito svoltosi venerdì pomeriggio scorso alla Casa circondariale di Trapani in occasione della ...
"Non toccate Eva", questo il titolo dell'incontro-dibattito svoltosi venerdì pomeriggio scorso alla Casa circondariale di Trapani in occasione della "Giornata internazionale contro la violenza sulle donne". A conversare sul tema con i detenuti, dopo i saluti del direttore Renato Persico, sono stati la sociologa Ignazia Bartholini, la responsabile del circolo Udi di Trapani Valentina Colli, il giornalista e scrittore Maurizio Macaluso, monsignor Liborio Palmeri, direttore del Museo "San Rocco" e delegato vescovile per il dialogo culturale, e la psicologa e psicoterapeuta Fabrizia Sala. "Si è trattato - spiega la giornalista Ornella Fulco, organizzatrice e moderatrice dell'incontro - di una occasione per riflettere tutti insieme, ospiti e detenuti, sulle cause e sulle conseguenze, di vario tipo, della violenza sulle donne. L'idea era quella di cercare il confronto e stimolare il dibattito con le persone recluse e non di andare a impartire 'lezioni' e, con il contributo di tutti, ci siamo riusciti". I detenuti hanno espresso le loro opinioni, partendo anche dal loro vissuto personale e culturale - tra loro anche alcuni stranieri - mentre gli ospiti hanno offerto elementi di riflessione a partire dal proprio osservatorio professionale. Dai dati statistici sulla violenza contro le donne in Italia - ancora tristemente alti - all'influenza della religione nella visione del ruolo della donna, dall'importanza dell'azione delle associazioni femministe al ruolo della collettività nel costruire una società in cui la diversità uomo-donna trovi accoglienza e valorizzazione e non sia, invece, origine di conflitto, sono stati variegati i contributi offerti nelle oltre due ore di incontro. Al termine della manifestazione, a cui hanno partecipato anche il comandante di Reparto della Polizia Penitenziaria, commissario Giuseppe Romano, il responsabile dell'Area educativa, Antonio Vanella, e la magistrata di sorveglianza Chiara Vicini, oltre che alcuni educatori e docenti che operano nel carcere trapanese, sono stati consegnati come omaggio agli ospiti alcuni oggetti in ceramica realizzati dai detenuti che hanno seguito uno dei corsi di formazione che vengono attivati presso la Casa circondariale.
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