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Novità per Cie e Cara. Falco: "Nostro compito garantire funzionamento delle strutture"

05 Dicembre 2013 16:00, di Redazione
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Partiranno a gennaio i lavori di innalzamento delle misure di sicurezza al Centro di identificazione ed espulsione di Milo per i quali è previsto uno ...

Partiranno a gennaio i lavori di innalzamento delle misure di sicurezza al Centro di identificazione ed espulsione di Milo per i quali è previsto uno stanziamento di 650mila euro. "Si procederà per via prioritaria per eliminare le vie di fuga e poi, man mano, con tutto il resto degli adeguamenti necessari - ha precisato il Prefetto di Trapani, Leopoldo Falco - per evitare il ripetersi, come è avvenuto anche la scorsa settimana, di fughe. Attualmente - ha proseguito Falco - è un miracolo che gli ospiti, solo raramente, finiscano in ospedale". Nel frattempo anche le procedure per l'affidamento - della durata di sei mesi - della gestione del centro, dopo la revoca della convenzione con la cooperativa "L'Oasi", procedono nella direzione sperata: quella di garantire un trattamento e una qualità di vita migliori agli extracomunitari lì trattenuti. "La questione del Cie, anche in questo territorio - ha commentato il prefetto - è stata ed è oggetto di polemiche infinite che nascono da posizioni politiche sull'esistenza stessa dei centri. Il nostro dovere, però, è quello - fino a quando queste strutture esisteranno - di garantire la loro corretta gestione". La gara per l'affidamento del servizio è stata aggiudicata alla cooperativa sociale palermitana "Il glicine" che ha presentato un'offerta di 25 euro e 50 centesimi al giorno, per ospite, sui 30 euro previsti dal bando. "Abbiamo già ottenuto il parere favorevole del Ministero - ha proseguito Falco  - e siamo pronti per l'affidamento. E' necessario, però, un confronto con i sindacati relativo alla possibilità che tutti gli attuali 62 dipendenti in servizio nella struttura, possano essere riconfermati dal nuovo gestore". Più tranquilla, a detta del Prefetto, la situazione del Centro di accoglienza per i richiedenti asilo di Salinagrande dove si è riusciti a ridurre il numero degli ospiti, "non solo per garantire maggiore vivibilità ma anche a beneficio degli abitanti della frazione che molto hanno patito". La presenza di extracomunitari è stata spalmata sull'intero territorio provinciale, ha sottolineato Falco, con la creazione di punti di accoglienza, oltre che a Salinagrande, a Marsala, Valderice, Partanna, Castellammare del Golfo, Salemi, Mazara del Vallo, Castelvetrano-Selinunte che hanno consentito di far fronte, senza affanni, agli sbarchi che si sono succeduti - anche sulle nostre coste - nel corso dell'anno. I migranti presenti, ad oggi, in questo tipo di strutture, nell'intera provincia di Trapani, sono 877 su una capacità totale di 1.046 posti mentre al Cie di Milo sono attualmente presenti 107 persone su una capienza massima di 204. Nei prossimi giorni partirà anche il servizio gratuito di trasporto tra Salinagrande e Trapani che è stato assegnato, con gara, all'associazione temporanea di impresa formata dalla "Global service mobility" e dalla cooperativa sociale "Badia Grande" con un costo di 50mila e 500 euro annui. Per quanto riguarda la questione della "pocket money" - i 17 euro e 50 centesimi corrisposti settimanalmente ai richiedenti asilo - il Prefetto ha dichiarato che si è deciso, piuttosto che versare la cifra in contanti, di distribuire delle carte prepagate che, per essere rilasciate, prevedono che i titolari siano in possesso di codice fiscale e permesso di soggiorno.

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