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Nucleare, arrivano le prime prese di posizioni dalla politica e dai sindacati - Trapani Oggi

Trapani | Cronaca

Nucleare, arrivano le prime prese di posizioni dalla politica e dai sindacati

05 Gennaio 2021 14:54, di Laura Spanò
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Cordaro: "No a decisioni calate dall'alto"

Il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida dice: «Noi non ci stiamo. Sconosciamo l’argomento e la cosa ci preoccupa non poco perché in periodo di pandemia il governo richiama alla responsabilità sanitaria dei sindaci, tranne quando si ha l’esigenza, nemmeno informando la locale autorità sanitaria, di trovare silente una discarica».

«Sono rimasto di stucco e anche un po' contrariato apprendendo la notizia - ha detto il sindaco di Petralia Sottana Leonardo Neglia -. Ci lascia sgomenti: noi siamo anche sede dell’ente parco delle Madonie, da un lato si vuole la protezione della zona dall’altro si vogliono seppellire scorie nucleari».

Anche il sindaco di Butera, Filippo Balbo, denuncia di essere stato tenuto all'oscuro dai ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente. «Avrebbero potuto quanto meno comunicarlo agli enti locali interessati - ha detto il sindaco - Non rinuncio a fare un referendum popolare su questa questione coinvolgendo i cittadini e capendo qual è la volontà di tutti. Farò fare anche una relazione da tecnici specializzati per capire qual è il sito, che allo stato non conosco, e quali sarebbero gli eventuali rischi e ci comporteremo di conseguenza.

Assessore regionale Territorio e Ambiente Toto Cordaro."La Sicilia rispetto a un tema così delicato e complesso, come quello dello smaltimento dei rifiuti nucleari e, quindi, della tutela ambientale, non può accettare l'idea di scelte calate dall'alto. Riteniamo fondamentale, sul tema ambientale ancora più che su altri, un pieno confronto tra Governo nazionale, Governo Regionale e le comunità locali interessate". 

Cisl - “Siamo profondamente preoccupati e ci auguriamo che presto vengano chiariti i dettagli della vicenda che riguarda la Carta delle aree potenzialmente idonee per il deposito di rifiuti radioattivi fra le quali spuntano l’area delle Madonie nel palermitano e Trapani con alcuni comuni della provincia. Ci sembra singolare questa grande attenzione sulla nostra regione, che ci auguriamo sia foriera di progetti anche su temi veramente strategici per il futuro dei nostri giovani, come infrastrutture, ricerca, formazione, industria e digitalizzazione”. Cosi Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani interviene sul documento elaborato dalla Società di gestione degli impianti nucleari che individua zone nelle due provincie di Palermo e Trapani, come possibili depositi di rifiuti radioattivi. “Comprendiamo la preoccupazione dei sindaci, di zone che puntano tutto sul turismo e su tutte le eccellenze legate all’ambiente e alla filiera agro-alimentare. Si pone sia un tema di immagine come per la città di Trapani, quest’anno giustamente candidata capitale della Cultura italiana 2022, sia di tutela di salute dei cittadini e dell’ambiente. Quindi ci auguriamo venga presto chiarito tutto e che le istituzioni facciano ognuno la propria parte dialogando fra loro e soprattutto con i sindaci delle aree interessate, che al momento sembra non siano stati coinvolti. Abbiamo il dovere di proteggere il nostro ambiente, dato che affrontiamo già fin troppe difficoltà a smaltire i normali rifiuti che inquinano le nostre città” conclude La Piana.

Cgil e Uil Trapani preoccupate: “Si tuteli ambiente e cittadinanza” 

 Non possiamo che esprime preoccupazione per la possibilità che alcune aree del Trapanese vengano trasformate in discariche per rifiuti nucleari. Il sindacato si oppone a qualsiasi azione che metta in pericolo la salute dell’ambiente e dei cittadini. Un territorio a vocazione turistica come quello trapanese, che basa una grossa fetta della sua economia sulle bellezze naturali e paesaggistiche ma anche sulle eccellenze agroalimentari, non può rischiare un danno di immagine che lo comprometta.”.

Cosi i segretari generali di Cgil e Uil Trapani Filippo Cutrona ed Eugenio Tumbarello commentano la pubblicazione della mappa delle aree che potrebbero ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani, con l’individuazione tra le 67 zone potenzialmente idonee di Trapani e Calatafimi.

“Chi di dovere – concludono – chiarisca la questione, in modo da rassicurare i cittadini su quelli che sono i reali rischi per il territorio e la sua popolazione. Vogliamo che comportamenti consequenziali siano messi in atto sin da subito dalle istituzioni preposte. Non solo parole, ma fatti”.

Nucleare: Lega, no a deposito scorie in Sicilia

“L’idea di mettere scorie radioattive e nucleari in alcune aree della nostra Sicilia ad alta vocazione produttiva agroalimentare e turistico ambientale è paradossale e bisogna attivarsi affinché ciò non succeda”. Lo dichiarano il segretario regionale siciliano della Lega, il deputato Nino Minardo e Annibale Chiriaco, responsabile  Attività Produttive della Lega Sicilia.“In un momento così delicato per le imprese turistiche ricettive ed agroalimentari produttive siciliane, già alle prese con la difficile valorizzazione dei prodotti siciliani e la relativa commercializzazione in un contesto globale, con tutti i problemi connessi volti ad implementare la relativa sicurezza alimentare è impensabile pensare di creare nelle province di Caltanissetta, Palermo e Trapani quattro depositi nazionali di rifiuti tossici nucleari entro il 2025 che creerebbero ulteriori diffidenze e problemi ai consumatori ed ai cittadini delle aree indicate. Sarebbe meglio indire ,dopo aver ascoltato la Regione Siciliana, un referendum tra i cittadini nei territori indicati di Butera (Cl) Calatafimi (Tp) e Petralia Sottana/Castellana Sicula (pa) piuttosto che tout court imporre scelte così misteriose ed improvvise”, concludono Minardo e Chiriaco.

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