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Occupazione a rischio, nuova protesta dei dipendenti della Group Pellegrino

06 Marzo 2017 12:11, di Ornella Fulco
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Nuovo sit-in, stamattina, dei lavoratori della Group Pellegrino Import Export Srl che sono tornati a protestare davanti alla Prefettura, a difesa del ...

Nuovo sit-in, stamattina, dei lavoratori della Group Pellegrino Import Export Srl che sono tornati a protestare davanti alla Prefettura, a difesa del loro posto di lavoro. L'iniziativa ha ricevuto il supporto di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil i cui rappresentanti hanno anche chiesto di poter incontrare il prefetto Giuseppe Priolo. I lavoratori e i sindacalisti chiedono all'Agenzia dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata di fare chiarezza sulla decisione di interrompere il contratto di affitto con la ditta che, dal 2013, gestiva la cava di contrada Noce a Custonaci. Intanto si registrano già le prime ripercussioni sui lavoratori: quattro sono stati licenziati e agli altri 28 sono state inviate le lettere di preavviso di licenziamento. I sindacati chiedono all'Agenzia dei beni sequestrati e confiscati di risolvere in tempi brevi una situazione che sta gettando nello sconforto i dipendenti dell'azienda e lamentano che, dallo scorso 6 febbraio - quando si tenne un'analoga manifestazione di protesta davanti al Palazzo del Governo - non è stata fornita alcuna risposta. Aggiornamento ore 18 Il terreno di contrada Noce a Custonaci, affidato nel 2013 alla Group Pellegrino Import Export Srl dall’Agenzia dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, sarà adesso messo a bando. Lo ha reso noto il prefetto Giuseppe Priolo nel corso dell'incontro svoltosi con i sindacalisti e i lavoratori. L’Agenzia ha ritenuto illegittimo il contratto di locazione all'azienda che lo scorso maggio, dopo due anni di affitto e dopo aver trasformato il terreno in cava per l’estrazione del marmo, aveva ricevuto l’ordinanza di sfratto e aveva rilasciato l’area lo scorso mese di ottobre. Al prefetto i sindacati hanno chiesto che l’Agenzia per i beni sequestrati e confiscati inserisca nel bando una clausola che preveda la salvaguardia dei livelli occupazionali per i 32 dipendenti. "In questa querelle - dicono i segretari provinciali di Fillea Cgil Enzo Palmeri, Filca Cisl Francesco Danese e Feneal Uil Giuseppe Tumbarello - è indispensabile tutelare i lavoratori pertanto chiediamo che l’azienda che si aggiudicherà la gara d’appalto assuma i dipendenti della Pellegrino Group”. I lavoratori hanno sospeso la protesta, preannunciata a oltranza, in attesa di un’assemblea sindacale che si terrà lunedì prossimo.

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