Omicidio Favara-Vaiana, arrestati due fratelli dopo 23 anni
Sono finiti in carcere Michele Claudio e Giuseppe Vaiana, due fratelli di Castelvetrano ritenuti responsabili dell'uccisione di Paolo Favara e Cateri...
Sono finiti in carcere Michele Claudio e Giuseppe Vaiana, due fratelli di Castelvetrano ritenuti responsabili dell'uccisione di Paolo Favara e Caterina Vaiana avvenuta nel 1990. I due, che all'epoca dei fatti avevano rispettivamente 30 e 33 anni, furono freddati a colpi di lupara mentre si trovavano nell'ovile di loro proprietà in contrada Dionisio a Campobello di Mazara. Alla base del gesto la relazione extraconiugale dei due e l'incesto ai danni di una bambina di appena 9 anni - figlia della giovane donna trucidata - che era stata violentata da uno degli arrestati alcuni anni prima. L’indagine, diretta dal sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Marsala Bernardo Petralia, è stata condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Castelvetrano i quali, attraverso una serie di articolate attività di indagine, sono riusciti a dare un nome ai due assassini e a risolvere il delicato "cold case", facendo luce sui complessi moventi che spinsero i due fratelli Vaiana a commettere, 23 anni fa, il feroce omicidio. Un amore contrastato e complicato quello tra Caterina e Paolo che, diversi anni prima, era stato costretto a sposare la sorella più piccola di lei, Francesca, rimasta incinta dopo un breve flirt con il giovane. Anche Caterina si era poi sposata con Francesco Margiotta da cui aveva avuto tre figlie, e poi si era separata, continuando la relazione con Favara da cui era nato un bambino. Un mese prima di essere uccisa la donna aveva scoperto che suo fratello Giuseppe aveva abusato, alcuni anni prima, della figlia Enza. Era stata la stessa figlia a raccontarlo dopo che i familiari avevano accusato l'amante della madre, Paolo Favara, di avere rapporti con lei. La conferma della violenza era arrivata da una visita ginecologica a cui la giovane era stata sottoposta. Caterina Vaiana aveva minacciato di denunciare il fratello. Questa la miccia che avrebbe, secondo la ricostruzione degli investigatori, innescato la feroce reazione dei fratelli che già mal sopportavano la relazione della donna. A complicare la vicenda ci sarebbe anche il fatto che la donna non aveva restituito un prestito consistente ad uno dei due fratelli. I due amanti erano stati sorpresi nell'ovile di Campobello di Mazara da Michele e Giuseppe Vaiana e uccisi. Quel giorno era presente anche la giovane Enza che, però, non avrebbe assistito all'omicidio perchè stava accudendo un animale. Ed è stata proprio la giovane, convocata dagli inquirenti, a confermare, dopo tre colloqui, di essere stata violentata dallo zio Giuseppe, permettendo di ricostruire l'intricata vicenda familiare. A chiedere la riapertura del caso era stato due anni fa il figlio di Paolo Favara. Poi la svolta: la figlia di Caterina Vaiana, Enza, che rivela di essere stata violentata quando era bambina da uno dei due zii e di aver sospettato di loro per l'uccisione della madre e del suo compagno. Un sospetto, o forse una certezza, che l'intera famiglia ha condiviso per tutti questi anni, imponendo il silenzio sulla vicenda. La nonna della ragazza, madre di Caterina Vaiana, lo avrebbe affidato, prima di morire, ad una lettera - non ancora trovata - in cui avrebbe scritto i nomi dei due assassini.
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