Operazione "Mafiabet", arrestate tre persone, indagato un parlamentare regionale [VIDEO]
Si tratta di Calogero John Luppino, Salvatore Giorgi e Francesco Catalanotto
I Carabinieri del Comando provinciale di Trapani, della Compagnia di Mazara del Vallo e del ROS hanno tratto in arresto stamane, in esecuzione del fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica-DDA di Palermo, gli imprenditori campobellesi Calogero John Luppino, 39 anni, suo zio Salvatore Giorgi, 60 anni, e il castelvetranese Francesco Catalanotto, gestore di un centro scommesse a Campobello di Mazara. I tre sono accusati di associazione mafiosa, estorsione e corruzione elettorale.
Nell'indagine è coinvolto - con la sola accusa di corruzione elettorale - anche un politico marsalese. Si tratta del parlamentare regionale di Forza Italia Stefano Pellegrino, 61 anni, noto avvocato penalista e componente della Commissione antimafia dell'Ars. Gli è stato notificato un invito a comparire per essere interrogato dal pm. Luppino e Giorgi - dicono gli inquirenti - seguendo le disposizioni impartite dal carcere dal boss Franco Luppino, ne avrebbero sostenuto la candidatura alle elezioni regionali promettendo e distribuendo generi alimentari a cittadini in cambio di voti.
Le indagini dei Carabinieri hanno ricostruito la rapidissima ascesa imprenditoriale di Luppino nel mondo delle scommesse e giochi on line. Ascesa che sarebbe stata favorita dagli affiliati ai mandamenti mafiosi di Castelvetrano e Mazara del Vallo che obbligavano i gestori di esercizi commerciali ad installare le apparecchiature della sua società e di quella di Giorgi, pena pesanti ritorsioni. I negozi che, invece, accettavano potevano godere della “protezione” dei mafiosi pronti a punire chi, tra la delinquenza comune, li avesse presi di mira. Così è accaduto, ad esempio, con un bar di Petrosino, che aveva subito il furto delle macchinette per giochi riferibili alle società di Luppino e Giorgi. Cosa Nostra ha individuato il responsabile del furto e, tramite il referente mafioso del luogo, ha provveduto alla sua punizione per avere danneggiato un esercizio che già aveva pagato la protezione dell’associazione mafiosa.
Dal canto suo Luppino e lo zio, che gestiva la cassa dell’associazione mafiosa in questo settore imprenditoriale, si occupavano - secondo gli investigatori - del sostentamento, relativo alle spese legali e alle altre necessità, di Franco Luppino e di sua moglie Lea Cataldo e del finanziamento dei vertici delle famiglie mafiose di Campobello di Mazara, Mazara del Vallo e Castelvetrano.
In particolare, Francesco Catalanotto rappresentava l’anello di congiunzione operativo tra Luppino e la famiglia di Castelvetrano in quanto particolarmente vicino a Rosario Allegra, cognato del boss latitante Matteo Messina Denaro. Era lui che veicolava messaggi e informazioni fra i componenti delle famiglie mafiose e organizzava gli incontri riservati. Catalanotto gestiva anche un centro scommesse per conto di Luppino e consegnava somme di denaro ricavate dall’attività di raccolta delle scommesse per il sostentamento delle famiglie mafiose.
Calogero John Luppino è stato anche consigliere comunale a Campobello di Mazara nel 2011, nelle file dell’Udeur. Nel 2014 ha fondato il movimento “Io amo Campobello”. Il nuovo re delle scommesse on line possiede anche una squadra di calcio a cinque e - come riporta un articolo di Salvo Palazzolo su Repubblica - si è lanciato nel business dei migranti riuscendo a farsi accreditare una struttura di accoglienza per 50 richiedenti asilo politico a Salaparuta.
I Carabinieri stanno eseguendo anche un ingente sequestro di beni - per un valore di circa 5 milioni di euro - nei confronti dei tre arrestati. In particolare si tratta di 8 società e imprese individuali, e relativo compendio societario, che gestivano non solo giochi on line, ed esercizi commerciali quali tabaccherie, autonoleggi, bar e società di servizi. Luppino, di recente, aveva differenziato gli investimenti acquistando anche società di scommesse sull’isola di Malta.
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