Il consiglio non approva il piano delle alienazioni
Il Consiglio Comunale di Paceco boccia il piano delle alienazioni per gli esercizi 2012/2014 di due immobili comunali: l'Arena e l'ex Mattatoio con l...
Il Consiglio Comunale di Paceco boccia il piano delle alienazioni per gli esercizi 2012/2014 di due immobili comunali: l'Arena e l'ex Mattatoio con l'obiettivo di utilizzare il ricavato per acquisire un immobile da adibire ad uffici comunali onde ridurre i costi dei fitti passivi attualmente sostenuti dal Comune di Paceco e che inevitabilmente gravano sulla cittadinanza (€ 124.633,09). La seduta si è aperta con la pregiudiziale di illegittimità dell'atto avanzata dal Capogruppo del PDL Basiricò ed un'accusa di “arroganza” verso l'Assessore Luppino ad insistere sulla proposizione dell'atto deliberativo in quanto non in perfetta aderenza all’art. 4bis del vigente regolamento che impone la predisposizione di documento di programmazione economico finanziario pluriennale con l’individuazione delle opere che l’Amministrazione Comunale intende realizzare e/o acquistare. La pregiudiziale, oltre che essere confutata dal Responsabile del Settore competente e dall’Assessore che hanno ampiamente esplicitato le motivazioni delle scelte effettuate al fine di salvaguardare maggiormente gli interessi dell'Ente in un momento di incertezza e di carenza di risorse, è stata, con un intervento ad hoc, smentita anche dal Segretario Generale che ha ribadito la conformità della proposta ai principi statuiti dall'art. 58 del D.L. n. 112/2008 normativa che, accentuata maggiormente dagli ultimi provvedimenti governativi di “spending review”, sollecita i Comuni a rivedere i criteri di gestione del patrimonio immobiliare al fine di contenere i costi ed ottenere delle entrate importanti in un periodo in cui il risanamento del deficit statale viene fatto gravare sui bilanci comunali a discapito dei servizi e della tassazione pro-capite dei medesimi cittadini. L’Assessore ha spiegato come l’unica programmazione cui l’Amministrazione doveva attenersi era rappresentata dal bilancio previsionale 2012 e dal bilancio pluriennale e la proposta deliberativa indicava sia le finalità dell’alienazione che l’entità ed il tipo di investimento che l’Amministrazione avrebbe effettuato con i proventi dell’alienazione. Tali obiettivi programmatici sarebbero stati individuati analiticamente nel piano esecutivo di gestione (PEG) di stretta prerogativa della Giunta e non del Consiglio che ha il compito di dettare criteri generali d’indirizzo e di controllo Durante la seduta il gruppo consiliare del PD intendeva proporre un emendamento eliminando dal Piano delle alienazioni l’Arena comunale ma il capogruppo del PDL ha chiesto che venisse applicato l’art. 24 del vigente regolamento del Consiglio comunale che prevede la presentazione degli emendamenti entro il secondo giorno precedente quello dell’adunanza. Una interpretazione corretta, se non fosse che lo stesso capogruppo del PDL nella seduta del 27/03/2012 di approvazione del regolamento comunale per l’alienazione dei beni immobili comunali, ignorando totalmente l’articolo 24 del vigente regolamento del Consiglio comunale,aveva proposto una serie di emendamenti al regolamento delle alienazioni. Da verificare, infine, le motivazioni dell’assenza in aula dei tre Consiglieri comunali Accardo, Poma e Bongiorno che assieme al Consigliere Spanò fanno parte del gruppo consiliare “Paceco al Centro”, gruppo di riferimento dell’Assessore cui fino a poco tempo faceva parte anche il Consigliere Anna Venturini che ha attaccato per tutta la serata l’Assessore Luppino, in contrasto con la posizione politica assunta fino a qualche mese addietro, a sostegno dell’Amministrazione Martorana, e di sinergia e condivisione degli obiettivi del gruppo consiliare “Paceco al Centro” che unendosi al gruppo “Forza Paceco” ha puntato, nell’ottica della riduzione dei costi dell’Ente, alla procedura di alienazione degli immobili non utilizzati per finalità istituzionali. Assenze e defezioni che, a questo punto, possono essere interpretate come una presa di distanza dall’assessore che, sfiduciata anche in aula, potrebbe decidere di abbandonare la giunta Martorana.
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