Paceco, scoppia il caso dei delegati sindaci
L'opposizione al sindaco: cosa c'è dietro le due nomine?
Escono dalla porta e rientrano dalla finestra.
Si tratta dei delegati sindaco di Nubia  Andrea D’Antoni e di Dattilo, Marina Angileri, che, nominati dal sindaco Giuseppe Scarcella a rivestire quei ruoli, si erano visti revocata la nomina dallo stesso sindaco a seguito di una nota assessoriale che aveva sottolineato la illegittimità del provvedimento  in quanto “il sindaco può delegare le sue funzioni soltanto agli assessori ai sensi della circolare Assessorato EE.LL. n. 6 del 1996, pubblicata sulla GURS n.45/96”.
Da qui la decisione di  Scarcella di  revocare, salvo poi procedere a riconferire l’ incarico alle stesse due persone “ quali collaboratori volontari a titolo gratuito”. Gli stessi saranno “… referenti dell’amministrazione in grado di rappresentare le necessità occorrenti alla comunità ivi stanziata e di relazionare sulle vicende e problematiche concernenti la frazione medesima e un tramite tra la popolazione della frazione e il governo locale…”.
Una decisione contestata dai consiglieri Vito Bongiorno, Salvatore Catalano, Marilena Cognata e Biagio Martorana che sottolineano come tali incombenze  “ sono previste dalla legge e prettamente prerogative dei Delegati Sindaco”. I quattro hanno presentato una interpellanza chiedendo al sindaco i motivi per cui “avendone facoltà , non si è proceduto alla nomina, fra i componenti della Giunta, dei Delegati Sindaco delle frazioni di Nubia e Dattilo” se “con il conferimento di tali incarichi, si vorrebbe raggirare la norma sulla nomina dei Delegati del Sindaco” ed infine “ se dietro tali nomine si cela un ipotetico interesse politico”.
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