Palermo, nota dei lavoratori marittimi sull'accesso alla pensione di vecchiaia
Palermo, 15 Novembre 2012- La segreteria nazionale della Federmanager e l'Unione Sindacale Capitani Lungo Corso al Comando /Unione Nazionale Capitani ...
Palermo, 15 Novembre 2012- La segreteria nazionale della Federmanager e l'Unione Sindacale Capitani Lungo Corso al Comando /Unione Nazionale Capitani  Direttori di Macchina /Stato Maggiore Abilitato al Comando o alla Direzione di Macchina hanno inviato una nota ai componenti del Governo ed ai parlamentari nazionali sull’accesso alla pensione di vecchiaia ordinaria per i Lavoratori Marittimi in relazione al provvedimento legislativo proposto del Ministro Fornero, che prevede l’abrogazione dell’articolo 31 della Legge 413/84 che prevede tra l'altro la possibilità di accedere alla pensione di vecchiaia a tutti i marittimi che hanno:55 anni di età 1040 contributi settimanali di cui 520 al servizio di macchina o di telegrafista, cessata l'attività lavorativa dipendente. Per i redattori della nota “ E’ appena il caso rammentare che tale articolo era stato ritenuto indispensabile da mantenere con il D.P.R. n. 503/92 e riteniamo che non sia assolutamente mutata la ratio legislativa dell’appena richiamata norma. La decisione del Consiglio dei Ministri può avere quale unica spiegazione il principio ragionieristico di a discapito della categoria dei Lavoratori Marittimi dallo scarso peso politico, essendo una esigua minoranza di Lavoratori nel contesto nazionale, malgrado il loro lavoro produca notevoli ricchezze alla nostra Italia”. Da qui, secondo le Organizzazioni sindacali, “ ancor più del contenuto dello schema di regolamento in parola, ritengono assolutamente stridente con ogni principio della sicurezza a bordo delle navi, che tutti conclamano di volere ottimizzare al massimo, l’accesso dei Lavoratori Marittimi alla pensione di vecchiaia ordinaria nei termini previsti dalla normativa vigente. E’ assolutamente insostenibile continuare a mantenerla identica a quella della generalità dei Lavoratori, che dal 01/01/2013 sarà di sessantasei anni e tre mesi. Provate ad immaginare Equipaggi con la maggioranza dei propri componenti prossimi a tale età che vanno in giro per il mondo su navi con carichi ad alto rischio ecologico e che debbano affrontare emergenze. Sono solo alcune ipotesi dei molti scenari possibili. Infine, le richiamate norme porranno la Categoria al centro di un grave problema sociale essendo per definizione ad alto precariato e soggetta alle visite annuali del Medico Competente in ordine al D.L. 271/99 : superata una certa età per cui le capacità di produrre prestazioni lavorative risulteranno inevitabilmente ridotte non troveranno lavoro e rimarranno disoccupati in attesa di raggiungere l’età per l’accesso alla pensione di vecchiaia ordinaria”. In conclusione le Organizzazioni sindacali dei marittimi chiedono al Governo ed al parlamento “ di volere adottare i necessari provvedimenti per adeguare l’età di accesso alla pensione di vecchiaia ordinaria dei Lavoratori Marittimi a quella delle Categorie dei Lavoratori a maggiore usura”.
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