Partanna
Partanna ha ricordato Rocco Chinnici e la sua scorta
Anche a Palermo cerimonia stamane per ricordare le vittime della strage
Redazione29 Luglio 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Partanna – Si è svolta a Partanna una cerimonia per ricordare l’uccisione del giudice Rocco Chinnici, del Maresciallo Mario Trapassi, dell’Appuntato Salvatore Bartolotta e del signor Stefano Li Sacchi.

    In Piazza Umberto I, nella città dove dal 1954 Chinnici svolse per dodici anni l’incarico di Pretore prima di essere traferito come giudice istruttore presso il Tribunale di Palermo, militari del Comando Provinciale di Trapani, personale in congedo dell’Associazione Nazionale Carabinieri, l’Amministrazione Comunale di Partanna e cittadini del luogo si sono riuniti in un momento di raccoglimento dopo 42 anni da quel 29 luglio 1983 quando, a Palermo, in via Pipitone Federico, una Fiat 126 verde, imbottita con 75 chili di tritolo, esplose uccidendo il giudice Chinnici, i due carabinieri di scorta e il custode del palazzo
    luogo dell’attentato.

    La cerimonia, a cui era presente anche il figlio – Giovanni Chinnici, si è svolta con la deposizione di una corona di fiori al monumento dedicato al magistrato a cui è seguita l’intitolazione della Sala Consiliare del Comune di Partanna al giudice Rocco Chinnici.

    La cerimonia di Palermo

    Nel giorno del 42esimo anniversario dell’attentato in cui persero la vita il giudice Rocco Chinnici, i carabinieri Mario Trapassi e Salvatore Bartolotta, e il portiere Stefano Li Sacchi, il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha voluto rendere omaggio alla memoria del magistrato e al suo impegno contro la mafia.

    «Nel ricordo di Chinnici – ha dichiarato Schifani – la Sicilia riafferma con determinazione la propria lotta alla criminalità organizzata. La sua visione lungimirante e il coraggio dimostrato hanno segnato l’inizio di una nuova stagione di contrasto alle mafie. Fu tra i primi a comprendere il valore del lavoro di squadra nella magistratura, contribuendo alla nascita del pool antimafia. Il suo esempio continua a essere fonte di ispirazione per le istituzioni e per tutti coloro che credono nei principi della legalità. Ricordarlo – ha aggiunto – significa non solo onorare la memoria, ma anche rafforzare l’impegno quotidiano per una società libera da ogni forma di violenza e sopraffazione. Un pensiero commosso va anche alle famiglie delle vittime, che con dignità e forza hanno saputo trasformare il dolore in testimonianza civile».

    Alla cerimonia, che si è svolta in via Pipitone Federico a Palermo, era presente il gonfalone della Regione Siciliana. In rappresentanza del presidente, l’assessore regionale alla Famiglia, politiche sociali e lavoro, Nuccia Albano, ha deposto una corona d’alloro.

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