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Castelvetrano | Cronaca

Per Carmelo Savalle condanna definitiva a 6 anni per bancarotta

13 Luglio 2023 10:47, di Laura Spanò
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Il provvedimento eseguito dai carabinieri

Finisce in manette per bancarotta il commercialista di Castelvetrano, Carmelo Savalle di 56anni. Il provvedimento è stato eseguito dai Carabinieri del comando provinciale di  Trapani in esecuzione di una sentenza di condanna per bancarotta resa definitiva della Cassazione.

La bancarotta per la quale è diventata adesso definitiva la condanna di Savalle, col pronunciamento della Cassazione, sarebbe relativa alla società che gestiva uno studio commercialistico, “Studio Savalle”, con sede a Castelvetrano, e del quale Carmelo Savalle era legale rappresentante. La condanna per bancarotta, la cui prima pronuncia risale al 2018 (processo col rito abbreviato dinanzi al gip del tribunale di Palermo), per fatti contestati a partire dal 2010, riguarderebbe anche il fallimento della Mediterranea spa, la società che diede vita al resort Kempinsky, e che avrebbe lasciato un buco di oltre 40 milioni di euro e della quale Carmelo Savalle fu prima vicepresidente e poi amministratore delegato.

Carmelo Savalle, esponente di spicco della borghesia belicina è fratello di Giovanni: i loro nomi sono legati alla realizzazione del resort a Mazara del Vallo, “I Giardini di Costanza”, per un lungo periodo inserito nella catena alberghiera di lusso Kempinsky.

Il nome Savalle fu coinvolto in un’inchiesta per truffa, per una presunta cresta che sarebbe stata condotta su finanziamenti pubblici, poi ci fu il sequestro di beni per 60 milioni di euro nell’ambito di una indagine antimafia, sequestro che non fu confermato, con i giudici del Tribunale delle misure di prevenzione di Trapani che misero nero su bianco “l’inesistenza di contatti, di intraneità o vicinanza, tra il gruppo Savalle e la mafia facente capo all’allora latitante Matteo Messina Denaro”.

Il nome di Carmelo Savalle fu sottolineato per essere stato legato ad un imprenditore vicinissimo alla mafia, Rosario Cascio: erano soci nella “Atlas Cementi”, mentre Giovanni Savalle veniva citato nei verbali di alcuni collaboratori di giustizia e in indagini sull’espansione del potere mafioso sino in Calabria. Ipotesi di collusione che però sono cadute, il Tribunale delle misure di prevenzione escluse anche per Giovanni Savalle l’ipotesi della pericolosità sociale, il decreto intanto è diventato definitivo dopo che nemmeno la Procura di Palermo ha proposto appello.

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