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Per Tranchida avviso di conclusione indagini per falso e turbata libertà del procedimento. - Trapani Oggi

Trapani | Cronaca

Per Tranchida avviso di conclusione indagini per falso e turbata libertà del procedimento.

30 Luglio 2020 16:09, di Redazione
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Sotto inchiesta anche Pagoto e altre sette persone

…e cinque. Dopo i sindaci di Castellammare del Golfo, Erice,Paceco e Favignana, riflettori della giustizia puntati anche sul sindaco di Trapani. Per Giacomo Tranchida, infatti, secondo quanto riferito dal collega Rino Giacalone di Alqamah.it, sarebbe stato emesso un avviso di conclusione delle indagini e una contestuale informazione di garanzia, firmata dai pubblici ministeri Matteo Delpini e Rossana Penna.
Si tratta di un altro capitolo del caso Favignana. Al Sindaco Tranchida, da indagini condotte dalla di Guardia di Finanza che interessano anche  altre sette persone( l'ex assessore Giovanni Sammartano, i funzionari pubblici Vincenzo Barone, Leonardo Di Benedetto, Patrizia Salerno, Alfonso Spataro, Gianfranco Genovese, il comandante della Polizia Municipale Filippo Oliveri) verrebbero contestati i reati di falsità ideologica e turbata libertà del procedimento.
Il reato contestato a Giacomo Tranchida risale a quanto era sindaco di Erice, ma un'ultima appendice lo chiama in causa quale sindaco di Trapani. L'indagine riguarda alcune stabilizzazioni di personale precario. In particolare di lavoratori fatti arrivare al Comune di Favignana dal bacino del personale dipendente del Comune di Erice con un obiettivo pare preordinato, grazie ad un accordo tra gli allora due sindaci, Pagoto e Tranchida, di garantire loro due la stabilizzazione. Per favorire i due lavoratori per la Procura sarebbero stati commessi una serie di falsi, modificate ad hoc provvedimenti come il piano del fabbisogno triennale del personale. In ultimo, una volta assunti a tempo indeterminato, Pagoto e Tranchida, stavolta come primo cittadino del capoluogo, avrebbero concordato e preordinato il trasferimento dei due ex precari al Comune di Trapani. I funzionari pubblici indagati avrebbero commesso reato nella predisposizione del bando per le stabilizzazioni ed avere attestato poi in sede di commissione esaminatrice la conformità degli atti alle norme di legge. l 

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