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Poma plaude la sequestro dei beni di Matteo Messina Denaro

25 Gennaio 2013 15:57, di Niki Mazzara
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Il Presidente Giuseppe Poma, a nome dell’intero Consiglio Provinciale di Trapani, ha voluto esprimere il compiacimento ed il plauso per il positivo es...

Il Presidente Giuseppe Poma, a nome dell’intero Consiglio Provinciale di Trapani, ha voluto esprimere il compiacimento ed il plauso per il positivo esito degli accertamenti e degli approfondimenti investigativi che hanno consentito oggi il nuovo sequestro di beni (società, fabbricati ed altro) per un valore di diverse centinaia di migliaia di euro, riconducibili al boss di Castelvetrano, Matteo Messina Denaro, “numero uno” della mafia siciliana. Nel suo intervento Poma avverte “ con soddisfazione la necessità, proprio nel giorno in cui ricorre il 30° anniversario della uccisione del giudice Giangiacomo Ciaccio Montalto, di esprimere vivo apprezzamento per il nuovo sequestro, disposto dal tribunale di Trapani ed eseguito dagli uomini della Direzione Investigativa Antimafia di Palermo e Trapani, di beni ubicati nel territorio di Castelvetrano, formalmente intestati alla sorella ed al cognato di Matteo Messina Denaro ma, di fatto, nella disponibilità del noto latitante che, grazie proprio a ingenti risorse economico-finanziarie messe a sua disposizione da familiari e soggetti vari, sarebbe finora riuscito a sfuggire alla cattura. Quest’ultimo sequestro – scrive Peppe Poma - fornirà un ulteriore contributo alla lacerazione della rete di complicità di cui si è avvalso negli anni Matteo Messina Denaro e che, oltre a favorire la sua latitanza, assicura la continuità degli affari economici indispensabili per la sopravvivenza dell’organizzazione mafiosa. Sono certo che proprio insistendo su questo percorso, a suo tempo indicato e utilizzato, fra i primissimi magistrati siciliani, da Ciaccio Montalto, sarà possibile debellare le consorterie criminali che fanno capo al boss castelvetranese, in particolare recidendo - conclude Poma- tutti i collettori che rendono redditizio lo svolgimento di talune attività pseudo-imprenditoriali gestite dalle organizzazioni mafiose che hanno in Matteo Messina Denaro il loro capo assoluto”.

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