Porto insabbiato, il prefetto Falco incontra gli operatori
"E' incredibile che il porto della più grande marineria d'Italia e d'Europa non sia navigabile ed utilizzabile. A causa dell'insabbiamento centinaia d...
"E' incredibile che il porto della più grande marineria d'Italia e d'Europa non sia navigabile ed utilizzabile. A causa dell'insabbiamento centinaia di attività non possono svolgere più il loro regolare lavoro e si sono persi migliaia di posti di lavoro con conseguenze negative sul piano sociale”. A dichiararlo è stato il presidente del Distretto produttivo della Pesca di Mazara del Vallo, Giovanni Tumbiolo, al termine dell'incontro svoltosi ieri a Trapani con il prefetto Leopoldo Falco insieme ai rappresentanti del Coordinamento Filiera Ittica Mazara, del Comitato "Pro pulizia porto canale" e i sindacati di categoria. Domenico Asaro, presidente di Confederazione Imprese Pesca Mazara aggiunge: “i danni subiti a causa delle condizioni del porto in questi ultimi anni sono enormi. Abbiamo appreso, nel recente incontro a Palermo con il direttore del Dipartimento regionale di Protezione civile, ingegnere Calogero Foti, responsabile del procedimento per l’escavazione del porto canale, che le somme a disposizione del Comune di Mazara del Vallo bastano a coprire appena il 15% dell’intero intervento di dragaggio e bisogna attivarsi, verso le istituzioni preposte, per ottenere gli ulteriori 8 milioni per rendere completa l’opera”. Nel corso dell'incontro con il prefetto Falco sono stati illustrati i disagi degli operatori economici che chiedono non solo il dragaggio di tutto il porto canale ma anche il ripristino dell'illuminazione dell'area dove ormeggiano pescherecci e navi commerciali e l'attivazione dei servizi necessari (acqua potabile, colonnette per l'elettricità , cassonetti per rifiuti e smaltimento olii esausti) sulle banchine del porto. Attualmente, proprio a causa della mancanza di illuminazione, - hanno sottolineato i rappresentanti sindacali - i pescherecci non possono ormeggiate nelle ore notturne con gravi ripercussioni sulla vendita del pescato e, quindi, sul guadagno finale dei lavoratori. “Non si può più tollerare – hanno detto Massimo Santoro, Giovanni Di Dia e Tommaso Macaddino - l'assordante silenzio e la superficialità della politica, da quella locale a quella romana passando per Palermo, assente e senza un briciolo di progetto per il rilancio del porto e quindi delle attività commerciali e dell'intero indotto”. Il prefetto Falco ha assicurato il suo impegno ad interpellare le Autorità competenti per stimolarle a trovare soluzioni alle problematiche del porto.
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