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Preoccupazione per l'ATM: la Regione taglia i fondi al trasporto pubblico

20 Aprile 2018 07:00, di Ornella Fulco
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Èallarme nel settore del trasporto pubblico siciliano dopo i tagli, per circa 24 milioni di euro, previsti dall’emendamento presentato dal governo Mus...

Èallarme nel settore del trasporto pubblico siciliano dopo i tagli, per circa 24 milioni di euro, previsti dall’emendamento presentato dal governo Musumeci alla legge di stabilità all’ordine del giorno dell’Ars. Da più parti dell'Isola si temono ricadute negative in un settore già in sofferenza. "Dopo quanto accaduto nel triennio 2012-2015, con tagli del contributo regionale fino al 35% - commenta l'ingegnere Massimo La Rocca, amministratore unico dell'ATM Spa Trapani - rischiamo che una nuova batosta colpisca i servizi di trasporto pubblico urbani ed extraurbani". Secondo La Rocca "la riduzione dei contributi comporterebbe un taglio dei contributi per l'ATM di circa 1.000.000 di euro in tre anni". L'amministratore unico sottolinea che "chi ne pagherà le spese, soprattutto, sarà l'utenza, in quanto l'ATM sarà costretta a rivedere e ripianificare il servizio offerto". La Rocca, nell'augurarsi che il governo regionale riveda i suoi propositi, sottolinea che la partecipata del Comune "farà di tutto, insieme alle aziende del territorio siciliano e con il supporto di Asstra Sicilia-Associazione Trasporti e Asstra nazionale, affinchè nulla accada e che il percorso di rinnovamento intrapreso dalla nostra azienda non subisca alcun fermo". E, intanto, il Comitato di presidenza di Asstra Sicilia - di cui La Rocca è un componente insieme ad Antonio Gristina (AMAT Palermo), Puccio La Rosa (AMT Catania), Giovanni Foti (ATM Messina), Vincenzo Asaro (Tua S.r.l. Trasporti Agrigento, gruppo Sais Trasporti) - si è riunito d'urgenza a Palermo con il presidente Claudio Iozzi per analizzare la situazione. I rappresentanti delle aziende siciliane hanno evidenziato che i tagli avrebbero "l’inevitabile effetto di determinare un forte squilibrio economico nei bilanci aziendali, aprendo la strada a procedure di riduzione del personale impiegato". “Proprio per questa ragione – proseguono – oltre a richiedere un urgente incontro con i vertici della Regione Siciliana per affrontare la questione, abbiamo deciso di convocare in ogni azienda le organizzazioni sindacali per spiegare la drammaticità della questione e valutare azioni comuni a difesa del trasporto pubblico locale in Sicilia, delle aziende, dei lavoratori e dei cittadini utenti. Quanto sta emergendo – concludono i componenti dell’Ufficio di Presidenza di Asstra Sicilia - rappresenta un evidente attacco al diritto al lavoro e alla mobilità dei Siciliani. Ecco perché, in assenza di immediate e pronte rassicurazioni, siamo pronti ad avviare ogni utile azione a tutela delle aziende e dei suoi lavoratori. Secondo le aziende l'intenzione del governo Musumeci è "un segnale gravissimo e in totale controtendenza rispetto al resto del Paese. Dopo la stabilizzazione del Fondo Nazionale Trasporti, nessuna Regione è mai intervenuta per ridurre le risorse ai trasporti pubblici. Al contrario, molte Regioni, anche al Sud, hanno capito che il trasporto pubblico è un fattore di crescita per le collettività locali oltre ad essere un collante sociale essenziale. Regioni come la Calabria e la Liguria, che hanno molti meno abitanti della Sicilia, usufruiscono di fondi per il trasporto pubblico che superano di oltre il 50% l’ammontare delle risorse che la Sicilia assegna al settore”. Anche Massimo Roncucci, presidente dell’Asstra nazionale, è intervenuto a sostegno della tenuta del settore in Sicilia. Preoccupazione per la paventata riduzione dei finanziamenti al settore è stata espressa da Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti UGL Trasporti e Faisa-Cisal - presenti con propri rappresentanti in ATM Trapani - che, in una nota congiunta, affermano: siamo preoccupati che si possa verificare, con il nuovo e pesante taglio ai contributi paventato dal governo regionale in carica, un ulteriore deterioramento dei servizi pubblici di trasporto le cui conseguenze non potranno che ricadere sull’utenza, che avrà sempre meno possibilità di usufruire dei mezzi pubblici, e sui lavoratori che rischiano di vedere lesi i propri diritti al lavoro". I rappresentanti delle organizzazioni sindacali aziendali "ritengono che l’ennesimo taglio del contributo regionale a svantaggio di ATM Spa Trapani, stimato in circa 1.000.000 di euro in tre anni, porterà disfunzioni operative nell’organizzazione quotidiana del servizio ed una riduzione certa delle corse di ciascuna linea. In qualità di rappresentanti dei lavoratori - affermano - evidenziamo ulteriormente che il processo di rinnovamento aziendale avviato lo scorso anno possa subire un rallentamento, o peggio, una brusca frenata a svantaggio della mobilità urbana con conseguenze sull’azienda stessa e di tutti i suoi dipendenti". I sindacati "si riservano di avviare azioni di protesta, contro l’iniziativabintrapresa dal governo regionale, nelle sedi e nei modi opportuni, cercando divcoinvolgere anche le altre realtà siciliane e chiedendo all’utenza, essendo la piùndanneggiata, un impegno a sostenere le iniziative che si andranno ad intraprendere contro i tagli al settore trasporti inserite nella legge di stabilità". "Abbiano dovuto tagliare tutti i capitoli di spesa – ha dichiarato il presidente della Regione Nello Musumeci - ma sono convinto che, in sede di esame del bilancio, troveremo con le forze parlamentari il modo per ridurre i tagli. Si sappia, però, che la spesa pubblica non può più essere il pozzo senza fondo, ormai siamo arrivati al collasso e al limite”.

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