Presentata alla Prefettura la Rete interistituzionale contro la violenza sulle donne
Prima riunione, stamane al Palazzo del Governo, della Rete interistituzionale contro la violenza sulle donne. Il progetto, avviato dal Dipartimento di...
Prima riunione, stamane al Palazzo del Governo, della Rete interistituzionale contro la violenza sulle donne. Il progetto, avviato dal Dipartimento di Salute Mentale dell'Asp di Trapani e coordinato dal responsabile del settore Attività di Prevenzione, Antonio Sparaco, è stato illustrato al prefetto Giuseppe Priolo e ai rappresentanti delle Istituzioni e organismi coinvolti, tra cui l'Istituto Superiore della Sanità . Mondo della Scuola, Magistratura, Forze dell'ordine, Sindacato e importanti realtà sportive del territorio, come il Trapani Calcio e la Pallacanestro Trapani, tutti insieme per creare, appunto, una rete in grado di fornire risposte adeguate alla problematica, partendo dall'educazione dei giovani. Il progetto dell'Asp prevede la formazione specifica nei confronti di 40 studentesse per dotarle delle "life skills" utili a riconoscere e a difendersi dalla violenza. Anche ai docenti delle scuole aderenti sarà dedicato uno spazio di approfondimento sulle tematiche della lotta alla violenza di genere. Un approccio, questo, fortemente sostenuto da Sparaco, dalla direttrice del Dipartimento di Salute Mentale Giovanna Mendolia e dal direttore generale dell'Asp, Fabrizio De Nicola, e che si inserisce appieno nelle attività realizzate sul territorio e nei servizi erogati per garantire la salute dei cittadini. Secondo Sparaco “la problematica della violenza alle donne va fronteggiata con un impegno congiunto, tanto sul piano culturale quanto su quello operativo, valorizzando le competenze precipue e integrandole in un’ottica di rete, attraverso lo sviluppo di iniziative volte a contrastare il fenomeno della violenza a livello preventivo, conoscitivo o di sostegno alle vittime di violenza". E' allo studio - ha proseguito il dirigente - la possibilità di coinvolgere nel progetto anche gli studenti delle scuole medie inferiori di entrambi i sessi. “Da anni, ormai, il Dipartimento di Salute Mentale di questa Azienda – ha detto De Nicola - sta portando avanti diverse attività nella lotta alla violenza nei confronti di donne e minori che implementiamo ora con la Rete. Dobbiamo mantenere alta la soglia dell’attenzione attraverso fornendo strumenti efficaci per comprendere i comportamenti a rischio che possono far scaturire atti improvvisi di estrema aggressività . Purtroppo la cronaca, anche di questi giorni, dimostra quanto molto si deve ancora fare in questo campo”. Tra le attività c'è anche quella della sperimentazione del cosiddetto "Codice Rosa" - riguardante le speciali procedure da mettere in atto a favore delle donne vittime di violenza - al Pronto Soccorso dell'ospedale "Paolo Borsellino" di Marsala. "Dobbiamo rapportarci – ha detto il prefetto Priolo - con nuovi strumenti per affrontare la problematica della violenza di genere e occorre farlo in sinergia, ciascuno con le proprie competenze. Questa rete è un’opportunità che monitoreremo e valuteremo attentamente”. Sono coinvolti nella Rete, oltre alla Prefettura e all'Asp di Trapani, i Carabinieri, la Questura, l'Asp di Gorizia, la Procura della Repubblica di Trapani e la Magistratura di Sorveglianza, l'Ufficio Scolastico Provinciale di Trapani, la Uil di Trapani e gli Istituti scolastici "Rosina Salvo" di Trapani, "Piersanti Mattarella" di Castellammare del Golfo, l'Alberghiero "Florio" di Erice e il Liceo Scientifico "Ruggeri" di Marsala e le due massime società sportive trapanesi. Il prefetto Priolo ha assicurato la massima collaborazione e si è detto convinto che il progetto, partito dal 2014 in via sperimentale e adesso condotto in maniera organica, darà i frutti sperati. Un aspetto, quello della collaborazione interistituzionale, sottolineato anche dal comandante della Compagnia Carabinieri di Trapani, il capitano Livio Lupieri, che - come rappresentante provinciale dell'Arma - da quest'anno entra a far parte del progetto. L'ufficiale ha ricordato che non sempre si è in grado di aiutare compiutamente, al di là della fase preventiva o repressiva, le vittime di violenze, che hanno anche la necessità di essere sostenute psicologicamente e di essere, a volte, allontanate dai contesti in cui vivono e condotte in luoghi sicuri prima che sia troppo tardi. "Siamo promotori di salute - ha detto la dottoressa De Santi dell'Istituto Superiore della Sanità - e in questo concetto rientra anche il sapere vivere bene le emozioni e le relazioni; quando questo non accade scatta la violenza". Gli incontri con le studentesse saranno tenuti, tra gli altri, oltre che da De Santi, da Giulia Scaravelli, sempre dell'Istituto Superiore della Sanità , da Cristina Aguzzoli dell'Asp di Gorizia, dai magistrati Franco Belvisi, Lucia Fontana e Anna Trinchillo, oltre che da rappresentanti dei Carabinieri e della Polizia, del sindacato e dagli assistenti sociali della Prefettura.
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