Processo Altamirano, la Corte dispone nuovi esami biologici
Nuova udienza del processo ad Aminta Altamirano Guerrero - la donna di origine messicana accusata di aver ucciso il figlio Lorenz di cinque anni nel l...
Nuova udienza del processo ad Aminta Altamirano Guerrero - la donna di origine messicana accusata di aver ucciso il figlio Lorenz di cinque anni nel luglio del 2014 - dedicata alle risultanze delle perizie tossicologiche richieste dalla Corte d'Assise di Trapani e affidate alla dottoressa Francesca Di Gaudio, ricercatrice del Dipartimento di Biopatologia e Biotecnologie mediche e forensi della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Palermo, e al professore Carlo Locatelli del Centro nazionale di informazione tossicologica-Centro antiveleni di Pavia. Di Gaudio ha riferito che i campioni biologici su cui sono state effettuate le analisi sono stati trovati in condizioni idonee. I periti hanno analizzato anche il lenzuolo del lettino dove dormì Lorenz che presentava una macchia biancastra nella parte superiore, vicina a dove era posizionato il cuscino. "Il lenzuolo - ha riferito la dottoressa - era in cattive condizioni, pieno di muffe brunastre e giallastre createsi a causa dell'acqua che lo aveva bagnato in fase di conservazione, mentre sulla macchia c'era una patina gialla. Raschiata questa - ha proseguito - la macchia si è presentata bianca come nelle foto agli atti". Dai campioni prelevati la macchia risulta essere di amitriptilina (contenuta nel Laroxyl, l'antidepressivo che Altamirano assumeva su consiglio medico). Nessun altra parte del lenzuolo risulta avere tracce del farmaco. Nella sostanza prelevata dal lenzuolo, però, sono stati riscontrati anche metaboliti dell'amitriptilina quindi, secondo i periti, questa non sarebbe di farmaco puro e sarà necessario approfondire le analisi. Nel sangue, nelle urine e nel fegato di Lorenz è stata riscontrata solo amitriptilina e non acido valproico (contenuto nel Depakin, altro farmaco prescritto ad Altamirano) che si è trovato solo nelle urine della madre. I valori riscontrati sono differenti, però, da quelli a suo tempo attestati dagli esami eseguiti dal professore Paolo Procaccianti dell'Istituto di Medicina Leggale di Palermo. Nel succo d'arancia contenuto nel bicchiere ritrovato sul tavolo della cucina c'è amitriptilina ma - ha detto la dottoressa la concentrazione è inferiore a quella risultante dalle analisi effettuate in precedenza dal professore Gambaro dell'Università di Milano La dottoressa ha sottolineato che sulla confezione di latte aperta ritrovata nell'abitazione non è stata analizzata così come la frittata e neppure il succo d'arancia del brick (che si trova a Milano) e ha affermato che è ancora possibile farlo se richiesto. Nell'attesa che i periti completino gli esami a loro richiesti, la Corte ha disposto nuove indagini sul DNA per riscontrare di chi siano, e se vi siano, tracce nel succo d'arancia e nei tre bicchieri - uno di plastica e due di vetro - sequestrati nella casa di via Amendola, nell'immediatezza dei fatti, dalla Polizia. Disposta la valutazione comparativa con i campioni biologici di Altamirano e Lorenz Renda e l'esame del contenuto delle bustine, contenente delle polveri, trovate in possesso di Aminta Altamirano Guerrero. La Corte ha nominato come perito la dottoressa Elena Carras. La prossima udienza è stata fissata il 19 dicembre alle 11.30. Intanto l'avvocato di parte civile, Pietro Vitiello, ha comunicato che Maria Anna Dara, madre di Enzo Renda - che era tra le parti civili del processo - è deceduta lo scorso 14 novembre
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