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Questione porto: Nencini assicura impegno per difendere autonomia

09 Maggio 2014 19:10, di Niki Mazzara
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Si è tenuto stamani, nella sala conferenze dell'hotel Vittoria, l'incontro, organizzato dal PSI trapanese, sulle prospettive del porto di Trapani a cu...

Si è tenuto stamani, nella sala conferenze dell'hotel Vittoria, l'incontro, organizzato dal PSI trapanese, sulle prospettive del porto di Trapani a cui ha partecipato il vice ministro dei Trasporti e delle Riccardo Nencini. In ballo c'è - se lo schema di riforma del ministro Lupi resterà invariato, l'indipendenza dello scalo trapanese che, nell'ipotesi di riordino dei porti italiani attualmente al vaglio del governo Renzi, finirebbe sotto la giurisdizione dell'Autorità portuale di Palermo. La prospettiva che Trapani, nell’ambito di un sistema integrato, possa dipendere dal porto del capoluogo di regione, direttamente concorrente per posizione geografica, preoccupa non poco gli operatori del settore che erano presenti in buon numero, stamattina, alla riunione. A fare gli onori di casa, oltre alla segretaria provinciale del partito Vita Barbera, c’erano il deputato regionale Nino Oddo e la coordinatrice regionale delle Donne socialiste, Daniela Virgilio. Nencini ha assicurato il suo intervento istituzionale ma ha anche chiesto al territorio di "fare la sua parte" e di sostenere l'autonomia del porto di Trapani rispetto a quello di Palermo con dati oggettivi. "Ci si muove - ha detto - in una cornice comunitaria che obbliga a fare delle scelte. La UE ha individuato due centralità portuali in Sicilia. Da un lato Palermo e dall'altro Augusta". Nencini anche indicato, in qualche modo, agli imprenditori locali la via per difendere l'autonomia di Trapani: "Senza le strutture collaterali che riguardano il trasporto su ferro e su gomma nessun porto può avere un futuro". Anche il governo Crocetta, secondo il vice ministro, deve farsi sentire sulla questione stando al fianco degli operatori in questa battaglia. L’importanza dell’autonomia del porto di Trapani è stata sottolineata, dal punto di vista degli operatori, tra gli altri, da Gaspare Panfalone, amministratore delegato dell’agenzia marittima Riccardo Sanges & c e rappresentante a Trapani della MSC Crociere. “Bisogna innanzitutto sottolineare – ha detto – che la cancellazione dell’Autorità portuale di Trapani fu una violenza, un’ingiustizia che pesa ancora oggi. Al governo nazionale chiediamo di lasciare le cose come sono adesso, garantendo al porto di Trapani la propria autonomia”. Anche l'Ustica Lines, rappresentata dal direttore Marco Della Vecchia, si è espressa nel senso di lasciare le cose come stanno: "Diciamo no all'Autorità portuale di sistema ma anche a quella che c'era in precedenza. L'Ustica Lines, in questi anni, ha investito. Ha cominciato con cinque unità ed ora sono ventisette con 350 lavoratori occupati. Mi auguro che non si vogliano mettere a rischio tanti posti di lavoro". Il vice ministro Nencini ha assicurato l’impegno del governo, pur evidenziando, in risposta agli operatori del porto che, nel corso della riunione, hanno fatto spesso appello alla "storia della città e del porto", che "in tempi come questi la storia non è più sufficiente. Da sola non ti salva". L'onorevole Oddo, nel suo intervento, non ha risparmiato accenni polemici ad altri partiti, in particolare a Nuovo Centrodestra e PD: "Il viceministro Nencini - ha detto - , e noi siamo con lui, ha preso un impegno per la difesa del porto di Trapani. Altri, invece sono condizionati dalle scelte che si stanno prendendo e che rischiano di penalizzare il nostro scalo. E' facile dire di essere a sostegno del porto di Trapani e poi trovarsi in posizioni e condividere decisioni che vanno, invece, in tutt'altra direzione".

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