Raccolta Rsu a Paceco tra tante difficoltà
Avvio tra (poche) luci e (molte) ombre
Da circa un mese a Paceco è partita la raccolta differenziata operata dall’Agesp, che ha sostituito Energetika Ambiente. Un cambio che sta presentando alcune carenze, dovute forse anche alla necessità di un adattamento del nuovo gestore. Diverse le lamentele dei cittadini che hanno proceduto a segnalare alcuni disservizi.
Di queste proteste si sono fatti portavoce quattro consiglieri comunali, Vito Bongiorno, Salvatore Catalano, Marilena Cognata e Biagio Martorana, che hanno inviato una nota al sindaco, al presidente del Consiglio comunale e all’assessore all’Ecologia del Comune di Paceco con cui segnalano le carenze del servizio.
In particolare i quattro lamentano la scarsità di informazioni sulla raccolta RSU e di indicazioni ai cittadini su come differenziare bene i rifiuti.
Per quanto riguarda poi il numero verde 800197350 segnalato per il ritiro di ingombranti, sfalci di potatura e segnalazioni, questo risulta poco attivo e funzionante e, quando qualcuno risponde dall’altro capo, si annunciano tempi lunghi, previa prenotazione, per il ritiro degli sfalci di potatura (da due a tre settimane).
Tra le carenze segnalate dai quattro consiglieri comunali anche la tipologia dei sacchetti biodegradabili per la raccolta dell’organico che sono piccoli, sottili e senza chiusura, non idonei ai contenitori. Per cui occorre dotarsi di contenitori adeguati o cambiare la misura dei sacchetti che spesso si rompono. Da qui la necessità - secondo i consiglieri - di indicare all'operatore che raccoglie i sacchetti di pulire per terra qualora venisse a rompersene qualcuno.
Inoltre, la raccolta dei pannoloni non è sempre regolare, l’orario di esposizione dei rifiuti, secondo i quattro, è  particolarmente ristretto e scomodo. I consiglieri lamentano il ritardo nell’attivazione delle isole ecologiche, la mancanza nelle aree esterne del paese dei cestini per la raccolta differenziata dei rifiuti e sottolineano la necessità di aumentare la collocazione di contenitori per la raccolta di deiezioni canine.
Infine, a detta dei consiglieri, ma anche di tanti operatori commerciali, i contenitori per le attività commerciali risultano talvolta inadeguati, come risulterebbe insufficiente un solo passaggio settimanale per le attività commerciali come pescherie, macellerie, bar in quanto il quantitativo di vetro, plastica, carta, etc.,risulta maggiore rispetto a quello che si consuma in una normale famiglia.
Infatti, riguardo le pescherie e le macellerie  non si capisce ancora come si possa fare a conservare all'interno dell'attività tutte le cassette di plastica, legno e polistirolo sporche e smaltirle una volta soltanto a settimana.
Sin qui le carenze segnalate e a cui occorre porre rimedio in tempi brevi, anche al fine di evitare contestazioni con la popolazione che è stata avvisata come l’amministrazione abbia intenzione di attuare “tolleranza zero" (leggesi multe) per chi non rispetta le regole.
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