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Resa nota la perizia sulle Eritrine: 8 dovranno essere abbattute entro quest'anno

18 Marzo 2018 15:21, di Ornella Fulco
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Sono 8 gli esemplari di Eritrina, presenti sul territorio cittadino, per i quali č necessario procedere, entro quest'anno, all'abbattimento per tutela...

Sono 8 gli esemplari di Eritrina, presenti sul territorio cittadino, per i quali è necessario procedere, entro quest'anno, all'abbattimento per tutelare l'incolumità pubblica. Altri 8 saranno sottoposti ad interventi di manutenzione straordinaria e monitorati e si deciderà del loro destino - anche per questi è indicato l'abbattimento - nel 2019. Questo l'esito della perizia effettuata dal professore Giuseppe Barbera, docente del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell'Università di Palermo, i cui risultati sono stati resi noti lo scorso 16 marzo dall'amministrazione comunale di Trapani. Le verifiche sugli alberi erano state affidate, lo scorso mese di dicembre, al docente e alla sua equipe dal commissario straordinario del Comune, Francesco Messineo, dopo le proteste dei cittadini e del Comitato "Pro Eritrine" che erano opposti, adducendo anche una perizia fatta effettuare a proprie spese, agli abbattimenti avviati dall'amministrazione Damiano. Una decisione, lo si ricorderà, che quell'amministrazione comunale aveva assunto sulla base dei risultati delle verifiche affidate a due azienda private specializzate nel settore del Verde pubblico. Adesso ci sono i nuovi dati sulla base dei quali il Comune si muoverà per definire una vicenda che va avanti ormai da quasi un anno e restituire gli spazi dove sorgono gli alberi - dall'ottobre scorso dichiarati "monumentali" dal Corpo forestale della Regione Siciliana e inseriti nel sito SIAN che raccoglie i dati delle piante monumentali d’Italia - alla fruizione dei cittadini. Una riunione è stata convocata per martedì prossimo alla Prefettura prossimo per esaminare la relazione con i rappresentanti della Soprintendenza, del Corpo Forestale, del Comitato "pro Eritrine", gli esperti dell'Università di Palermo e l'ufficio del Verde Pubblico di Trapani. Le analisi sono state condotte su ogni singola pianta, tenendo presente il criterio della riduzione del rischio di crollo, dovuto sia all'età delle Eritrine sia agli esiti di malfatti interventi di potatura, sia la salvaguardia delle alberate da ottenere con interventi straordinari di gestione e - nei casi limite - con l'abbattimento e la messa a dimora di nuovi esemplari, data la loro connotazione fortemente identitaria per la città e si suoi abitanti. Le Eritrine furono messe a dimora a Trapani intorno al 1882. Le piante prese in esame sono quelle, classificate dalle analisi effettuate nel corso del 2016 dalle ditte "Demetra" e "PQ2011", nella classe di "propensione al cedimento" D, quindi destinate all'abbattimento. Le operazioni erano state avviate e prima che il Comitato “Pro Eritrine” riuscisse a fermare l’azione dell’amministrazione comunale ne sono stati abbattuti cinque esemplari: 3 in viale Duca d’Aosta, 1 in piazza Vittorio Veneto e 1 in via Salvatore Calvino. L'esame ha riguardato 38 alberi, di cui 27 in viale Duca d'Aosta, 5 in piazza Vittorio Veneto, 4 in via Salvatore Calvino e 2 in piazza Cimitero che non erano stati presi in considerazione in precedenza. L'indagine è stata visiva e strumentale in modo da poter fornire, sulla base dei dati ottenuti, una valutazione sulle loro condizioni di stabilità e indicare i provvedimenti da adottare e ha riguardato il colletto, il fusto e la chioma. Dopo una prima osservazione visiva, utile a verificare la presenza di eventuali anomalie di crescita le cui manifestazioni solitamente indicano l’esistenza di difetti strutturali interni, si è proceduto con l’analisi strumentale per evidenziare e misurare la presenza di degradazioni del legno che sono le principali cause di indebolimento meccanico dell’albero e, quindi, di un aumento della propensione al cedimento. E' stata misurata, con diverse metodologie, la densità del legno in modo da avere un quadro chiaro e accurato dell'interno di ogni pianta. I dati ottenuti, insieme alla lettura complessiva della pianta, "hanno consentito - si legge nella relazione alla perizia - come previsto dal Protocollo sulla valutazione di stabilità degli alberi della Sezione italiana dell’ISA (International Society of Arboriculture) e della Società italiana di Arboricoltura (SIA), di attribuire a ciascuna pianta una classe di rischio (classe di propensione al cedimento) che ne definisce il grado di pericolosità". I risultati complessivi delle verifiche sono incoraggianti rispetto a quelli venuti fuori dalle analisi, svolte nel 2016, dalla "Demetra" e dalla "PQ2011". Mentre nel primo caso erano 36 gli esemplari di Eritrina inseriti nella classe di propensione al cedimento D (o estrema), le osservazioni del professore Barbera e della sua equipe consentono di ridurre a 16 il numero di piante per cui è necessario l'abbattimento immediato o posticipato al 2019. Gli alberi sono così distribuiti: 2 in piazza Vittorio Veneto, 11 in viale Duca d'Aosta e 3 in via Salvatore Calvino. "Le piante che sono state inserite nella classe estrema D - si legge nella relazione degli esperti - hanno anomalie strutturali che hanno causato una forte riduzione del fattore di sicurezza statica. Tali piante difficilmente potranno essere recuperate con interventi di manutenzione straordinaria e, pertanto, dovranno essere abbattute e sostituite con nuovi esemplari. L’abbattimento deve essere inteso come un momento di gestione dell’alberatura e non di semplice distruzione o deturpazione dell’esistente da rimandare all’infinito". E ancora: "La sostituzione, o meglio il rinnovamento graduale delle singole alberate deve divenire un intervento corrente nella consapevolezza del fatto che ogni specie è caratterizzata da una propria parabola di vita; il volerla forzatamente allungare, se da un lato risponde ad esigenze di consenso, dall’altro può esporre a rischi intollerabili. L’abbattimento, accompagnato dal rinnovamento, diviene quindi pienamente un momento gestionale della alberatura".  I periti indicano anche la cadenza temporale con cui l'amministrazione comunale potrà procedere agli abbattimenti che riguarderanno 8 piante nel corso di quest'anno - 6 in viale Duca d'Aosta, 1 in piazza Vittorio Veneto, 1 in via Salvatore Calvino - e altre 8 nel 2019. Sugli esemplari inseriti in classe D per i quali si prevede l’abbattimento il prossimo anno, dovranno essere eseguiti interventi di manutenzione per ridurre il peso della chioma e, quindi, le tensioni sul fusto con tagli di selezione e accorciamento dei rami principali e, nel 2019, dovrà essere effettuata un’ulteriore monitoraggio della stabilità per verificare se ci sono i presupposti per dilazionare, eventualmente, il loro abbattimento. La relazione del professore Barbera e della sua equipe non si ferma qui e indica, soprattutto per le Eritrine di viale Duca d'Aosta, l'esigenza di procedere ad una complessiva risistemazione dell'area, rispettosa delle esigenze delle piante e anche del tessuto urbano, della sua storia e della sua fruizione da parte dei cittadini. Attualmente gli alberi sono "soffocati" dalla presenza di aiuole troppo piccole e marciapiedi in cemento e questo luogo, si legge nella relazione che accompagna la perizia, "ad oggi si presenta tristemente abbandonato e depauperato dei suoi valori sociali, culturali e ambientali". L'indicazione degli esperti è chiara: "Per il mantenimento di questi alberi, che per la loro naturale disposizione necessitano di essere collocati in piena terra, ma anche per restituire valore a questa parte significativa della città, si propone la costruzione di un giardino lineare lungo tutto il viale Duca d’Aosta, integrando l’alberatura mancante e riducendo la superficie pavimentata". E ancora: "La realizzazione di un giardino lineare lungo viale Duca d'Aosta, sotto la chioma del ricostituito triplo filare di Eritrine, restituirà valore paesaggistico a questa parte significativa della città; questa operazione potrà garantire, auspicabilmente, condizioni di benessere e sicurezza per cittadini e fruitori. La riconfigurazione della strada, del giardino, l'uso di dispositivi per il drenaggio urbano e di arredi eco-sostenibili, potrebbero costituire, per Trapani, un’importante occasione per allinearsi agli standard ambientali europei". "E' auspicabile che il processo di analisi e di realizzazione degli interventi sia pubblicamente condiviso con portatori di interesse - concludono gli esperti dell'Università di Palermo - quali Soprintendenza, Ordini professionali, Corpo Forestale, associazioni di cittadini, ambientaliste e culturali e che gli interventi vengano eseguiti da personale competente e, auspicabilmente, specializzato".

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