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Sabato serata evento in memoria di Paolo Borsellino e degli agenti della scorta - Trapani Oggi

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Sabato serata evento in memoria di Paolo Borsellino e degli agenti della scorta

17 Luglio 2014 13:37, di Niki Mazzara
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Sabato alle 21.30 all’interno dell’Oasi Zone di Piazza Biscione a Petrosino, si terrà una serata evento dal titolo“ I sovversivi: la normalità nella t...

Sabato alle 21.30 all’interno dell’Oasi Zone di Piazza Biscione a Petrosino, si terrà una serata evento dal titolo“ I sovversivi: la normalità nella terra di Matteo Messina Denaro”. Una occasione per ricordare il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta uccisi barbaramente ventidue anni fa in via D’Amelio. L’evento, fortemente voluto dall’amministrazione comunale e organizzata dall’Associazione Culturale Network, avrà come protagonisti i giornalisti e scrittori, Giacomo Di Girolamo e Nino Amadore, il presidente di Confindustria Trapani, Gregory Bongiorno e gli imprenditori “sovversivi”, Elena Ferraro e Nicola Clemenza. Due i momenti che caratterizzeranno la serata: prima un monologo di Giacomo Di Girolamo, quindi un talk show con dibattito tra gli ospiti e il pubblico. Di Girolamo racconterà della sua esperienza di giornalista nella Sicilia occidentale, dove si occupa in particolar modo di inchieste, mafia, corruzione, tutela del territorio, e racconterà di questa terra che è anche la terra del superlatitante Matteo Messina Denaro, di cui parla in diretta radio, lanciando i suoi “indizi” con la rubrica “Dove sei, Matteo?”. Su Messina Denaro, Di Girolamo ha scritto anche il libro “L’invisibile” (Editori Riuniti,2010), nel 2012 ha pubblicato “Cosa Grigia” (Il Saggiatore), un reportage sulla mafia che cambia, denunciando i grandi affari criminali dietro il business dell’eolico, dei centri scommesse, dei grandi eventi, dello spreco dei fondi dell’Unione Europea al Sud. Nel 2014 ha vinto il più importante premio giornalistico italiano, il “Premiolino”. Nino Amadore, giornalista messinese, dal 2003 redattore a Palermo de “Il Sole 24 Ore”. Èautore del libro “La zona grigia, professionisti al servizio della mafia” (La Zisa editore, 2007) e coautore, con Serena Uccello, del volume “L'isola civile, le aziende siciliane contro la mafia” (Einaudi, 2009); è autore del saggio sul giornalismo di inchiesta nel manuale Studiare da giornalista, e de “La Calabria sottosopra” (Rubettino 2010), dove mette a fuoco le complessità di una questione meridionale ancor prima che calabrese. Nel 2013 ha pubblicato “i sovversivi. In terra di mafia la normalità è rivoluzione” (Laterza). Gli altri ospiti sono i sovversivi. La prima l’imprenditrice Elena Ferraro che nell’ aprile del 2012, ha ricevuto la ‘visita’ di Mario Messina Denaro, cugino della primula rossa di Cosa Nostra, Matteo che le propose un affare a cui non poteva dire no. Ma Elena Ferraro non acconsentì e si è recata in Questura e ha denunciato tutto. Un anno dopo sono arrivati gli arresti. Altro imprenditore coraggioso e “sovversivo” è Nicola Clemenza. E' riuscito a convincere 200 imprenditori agricoli del Belice a opporsi al cartello mafioso che controlla il mercato dell'olio nella zona e per questo, il giorno dell'inaugurazione del consorzio, la sua macchina è stata incendiata, causando danni anche alla sua abitazione davanti alla quale era parcheggiata. Nicola Clemenza è un insegnante e imprenditore agricolo di Partanna, lo stesso paese della testimone di giustizia di Rita Atria, ma alla sua commemorazione gli abitanti del posto si contano sulle dita di una sola mano, dice con amarezza l'imprenditore. Clemenza si costituì parte civile al processo scaturito dall'operazione 'Golem 2', con imputati il boss Matteo Messina Denaro e 13 suoi fiancheggiatori. E ha avuto il coraggio di denunciare i propri estorsori anche l’imprenditore e presidente di Confindustria Trapani, Gregory Bongiorno, titolare dell’Agesp Spa, azienda che si occupa di rifiuti. Ereditata dai genitori, oltre all’azienda Bongiorno ereditò anche il pesante fardello del pagamento del pizzo. Lo scorso anno, però ha avuto il coraggio di denunciare i suoi estorsori e sotto processo e infine condannati, sono finiti, Mariano Asaro, ritenuto dagli inquirenti un esponente di spicco di Cosa Nostra del Trapanese, Gaspare Mulè, e Fausto Pennolino. Redazione

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