Sale e salute in tavola
Il termine sale viene utilizzato da tutti nella quotidianità per indicare quello che in linguaggio chimico è il cloruro di sodio
- Alto: superiore a 1,2 – 1 g/100g
- Medio:da 1,2 – 1g a 0,3g/100g
- Basso: inferiore a 0,3 g /100g
Dott.ssa Ilenia Guercio Dietista- Nutrizionista
e-mail@ guercio.ilenia@libero.it
Cell: 320/4609939
Il sale per la città di Trapani è uno dei prodotti di maggior vanto in tutto il territorio, tanto da essere certificato con la denominazione IGP (indicazione geografica protetta) dal 2011. Tuttavia rappresenta anche uno dei maggiori prodotti posto sotto analisi dal punto di vista nutrizionale e per questo è bene sapere di cosa si tratta. Il termine sale viene utilizzato da tutti nella quotidianità per indicare quello che in linguaggio chimico è il cloruro di sodio , e rappresenta per noi la maggiore fonte di assunzione del sodio. Esso ha ruolo fondamentale nell’organismo che consiste nella regolazione del bilancio idro-elettrolitico e i valori di pressione arteriosa. Negli ultimi anni sono stati messi a punto diversi questionari per acquisire risultati più precisi in merito al consumo di sale da parte delle famiglie italiane, dal momento che appare difficile stimare la quantità di sale aggiunto durante la preparazione dei piatti e che nella maggioranza dei casi si tende a sottostimarne l’apporto reale. Il consumo eccessivo di sale è direttamente correlato all’aumento dei valori pressori e allo sviluppo di ipertensione arteriosa, ictus e altri eventi cardio-vascolari; L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità ) raccomanda di non superare i 5g di sale al giorno pro capite che corrispondono a 2g di sodio. La quota più consistente del nostro apporto giornaliero deriva dagli alimenti industriali, poiché aggiunto durante i processi di trasformazione per garantirne la conservabilità e modificarne il gusto, mentre la parte rimanente è rappresentata dal sale aggiunto in ambiente domestico e da quello naturalmente presente negli alimenti.
Le fonti principali di sodio attraverso la dieta sembrano essere cereali e derivati, seguiti da carne pesce, uova e latticini e mentre frutta e verdura forniscono un bassissimo contributo. Proprio a tal proposito i panificatori italiani attraverso le associazioni di categoria si sono impegnati ad effettuare una graduale riduzione nell’aggiunta di sale nella produzione del pane. L’impegno però deve esserci su tutti i fronti, quindi cosa fare? Banale ma fondamentale è la raccomandazione di ridurre la quota di sale aggiunto a tavola e scegliere il sale iodato. Si tratta della “iodoprofilassi” che consiste nell’integrazione di iodio attraverso la dieta, per prevenire malattia da carenza iodica.
Bisogna imparare a sostituire il sale con erbe aromatiche e spezie per insaporire le preparazioni e ridurre il consumo di snack, prodotti da forno confezionati, dadi da brodo, salse e altri condimenti ricchi in sodio troppo spesso presenti sulle tavole. Un aiuto per essere consumatori più consapevoli è quello di leggere l’etichetta dei prodotti e scegliere quelli che ne hanno un quantitativo minore:
Ricordate sempre che è fondamentale fare scelte consapevoli in campo alimentare per prevenire attraverso lo stile di vita e l'alimentazione patologie che vanno a compromettere lo stato di salute e benessere generale.
Dott.ssa Ilenia Guercio Dietista- Nutrizionista
e-mail@ guercio.ilenia@libero.itÂ
Cell: 320/4609939
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