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Salemi, festa di San Biagio

01 Febbraio 2012 14:51, di Niki Mazzara
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Salemi, 1 febbraio 2012- Domani si aprono a Salemi i festeggiamenti in onore di San Biagio, compatrono della Città insieme a San Nicola. Dopo la più c...

Salemi, 1 febbraio 2012- Domani si aprono a Salemi i festeggiamenti in onore di San Biagio, compatrono della Città insieme a San Nicola. Dopo la più conosciuta festa di San Giuseppe, quella di San Biagio è la seconda legata ai pani votivi: i «cavadduzzi»Â vengono preparati e distribuiti domani e venerdì nella chiesa a lui dedicato, nel quartiere Rabato, in questo gioiello di culto che si apre soltanto un giorno all’anno, proprio il 3 febbraio.I salemitani sono devoti a San Biagio che fu pure vescovo. Furono gli abitanti a rivolgersi a questo santo nel 1542, per salvare i raccolti da un'invasione di cavallette. Da allora il popolo promise di ringraziare il santo ad ogni ricorrenza riproducendo le cavallette negli artistici pani finemente chiamati «cavadduzzi», la «gola» (di cui San Biagio è il protettore) e i «cuddureddi», grazie alla maestria e la fantasia delle donne del quartiere. In questa festa ci sono anche i sedimenti della civiltà contadina. Qui la memoria si è tramandata, mantenendo salda l’identità di una comunità. Con una tradizione appesa oggi all’impegno di poche donne che già venti giorni prima della festa preparano i piccoli pani, secondo una ritualità unica. I pani in miniatura nascono dalle sapienti mani degli abitanti del quartiere. Farina ed acqua, impastate dapprima a mano e poi con la «sbria», un antico attrezzo col quale si gira e rigira l’impasto. Poi l’arte vera e propria è espressa nella lavorazione a punta di coltellino e «mucacia». Ne escono fuori veri capolavori che ripercorrono la vita di San Biagio. Si preparano, tra gli altri, la mano del santo, i «cuddureddi» ed anche il pastorale, visto che San Biagio fu pure vescovo.

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