Samara Challenge…questo nuovo modo (triste) di divertirsi.
Chi di noi negli ultimi tempi non ha sentito parlare di Samara? C’è chi ci ride su, chi si spaventa, chi si arrabbia, ad ogni modo
Chi di noi negli ultimi tempi non ha sentito parlare di Samara? C’è chi ci ride su, chi si spaventa, chi si arrabbia, ad ogni modo la nuova moda del momento non sta passando inosservata.
Il Samara Challenge è una delle sfide del web del momento, dove numerosi “simpaticoni” in varie zone di Italia vestono i panni della protagonista del film horror The Ring e vanno in giro di notte a spaventare i passanti. Il gioco è semplice, basta un vestito lungo bianco fino ai piedi, capelli neri lunghi che coprono il volto ed un coltello (si spera finto) o una bambola in mano e via in giro per le città con lo scopo di mettere paura alle persone e pubblicare i video in rete per ricevere il maggior numero di like e visualizzazoni.
Potremmo definirla una gara virtuale, un gioco ma che di divertente ha ben poco. Mentre da un lato c’è chi sdrammatizza sul fenomeno, dall’altro c’è chi mette in guardia dai pericoli che si corrono facendo questo gioco.
Innanzi tutto si tratta di una moda che configura dei veri e propri reati e cioè:
-        Procurato allarme, in quanto i cittadini spaventati spesso si rivolgono alle forze dell’ordine affinchè intervengano;
-Â Â Â Â Â Â Â Â Violenza e molestia privata;
-Â Â Â Â Â Â Â Â Blocco stradale, laddove si creino problemi di traffico in seguito agli avvistamenti.
Non meno importante infine è il rischio che corrono gli stessi autori dello scherzo che rischiano di essere aggrediti dalle loro vittime. Non si può mai sapere infatti in che modo possa reagire la gente di fronte allo spavento, tanto che in alcuni casi ci sono state segnalazioni di colluttazioni e pestaggi che hanno riguardato i protagonisti dello scherzo. Ma paradossalmente il fattore rischio piuttosto che scoraggiare gli autori dello scherzo non ha fatto altro che incentivare la sfida! Gli avvistamenti di Samara infatti non sembrano cessare e continuano a terrorizzare l’Italia.
Insomma, più che un gioco, il Samara Challenge si sta trasformando in una vera e propria psicosi. La paura più diffusa è che prima o poi questo scherzo possa degenerare in qualcosa di più pericoloso.
Che sia fatto per noia, per mania di protagonismo o semplicemente per gioco ciò che salta all’occhio è il fatto che ci troviamo in un’epoca dell’esagerazione, dove ogni cosa viene portata all’esasperazione in modo spropositato ed incosciente. Questo è il nuovo modo di “divertirsi”: spaventare la gente, rischiare di farsi male, sfidare le regole.Â
Ovviamente i giovani hanno una concezione diversa del divertimento rispetto agli adulti, è sempre stato così nel susseguirsi delle varie generazioni ma al giorno d’oggi la situazione sembra proprio essere sfuggita di mano.
 Complici di tutto ciò forse i genitori che, in un’epoca dell’esagerazione dei comportamenti, piuttosto che assumere il ruolo di educatori assumono sempre di più il ruolo di amici avallando ogni tipo di comportamento, anche sbagliato, e viziando i propri figli assecondandoli in ogni loro desiderio/capriccio?
Eppure se si parla con un adulto, un genitore o un nonno e gli si chiede come ci si divertiva ai propri tempi la risposta quasi certamente sarà che era tutto diverso, che non esisteva ancora internet, o che veniva utilizzato solo per il lavoro, che ci si divertiva con poco e che si stava molto meglio senza tutta questa tecnologia. Ma… se tanto si amano i bei vecchi tempi, la voglia di stare insieme alle persone, di divertirsi con poco, di stare all’aria aperta, perché ai giovani d’oggi non vengono trasmessi ancora questi modelli ma al contrario li si riempie di videogiochi, tablet, smartphone, tv, tanto da farli diventare la loro unica realtà possibile? Una realtà fatta di rapporti virtuali, di like, di finzione, di esasperazione? Se i tempi cambiano e ci offrono sicuramente nuove modalità per distrarci o per divertirci, l’uomo in generale resta sempre lo stesso, con il bisogno di avere dei modelli di riferimento solidi per crescere in modo sano ed equilibrato. E allora… siamo proprio sicuri che dietro questo “nuovo modo di divertirsi” non ci sia in realtà il fallimento o la totale assenza di modelli educativi sani?
Ai posteri l’ardua sentenza.
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